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SCIENZA

Gli scienziati hanno scoperto una nuova specie vissuta 270 milioni di anni fa

Per 40 anni era rimasto nelle collezioni dello Smithsonian, oggi sappiamo che è un'importante testimonianza: una nuova specie di 270 milioni di anni.

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I paleontologi hanno scoperto una specie risalente a 270 milioni di anni fa Fonte foto: 123RF

Un team di ricercatori ritiene di aver scoperto il cranio fossilizzato di un antichissimo anfibio, risalente a 270 milioni di anni fa. Il reperto era conservato all’interno della collezione del Museo Nazionale di Storia Naturale dello Smithsonian e si tratterebbe, dunque, di un proto-anfibio che è stato chiamato Kermitops gratus. Sì, proprio in onore di Kermit la rana, l’iconico personaggio dei Muppets.

Scoperto antichissimo cranio fossilizzato

La scoperta, pubblicata in un articolo sullo Zoological Journal of Linnean Society dal titolo A new amphibamiform from the Early Permian of Texas elucidates patterns of cranial diversity among terrestrial amphibamiforms, è avvenuta tardivamente.

Il cranio fossilizzato, che misura circa 2 centimetri e mezzo ed è caratterizzato da "orbite oculari di forma ovale", era conservato all’interno degli archivi museali dello Smithsonian e il suo ritrovamento risale al 1984, grazie al lavoro di Nicholas Hotton III, allora curatore del museo e al lavoro in un’operazione di scavo in Texas.

Hotton in quell’occasione aveva scoperto numerosi resti fossili, ma al tempo non era stato in grado di studiarli tutti in modo dettagliato. Così sono trascorsi ben 40 anni prima che un nuovo team di paleontologi si mettesse all’opera. Tra questi figura Arjan Mann che, nel 2021, si è imbattuto nel teschio mentre esaminava la collezione: "Un fossile mi ha immediatamente colpito: questo teschio davvero ben conservato", si legge nella dichiarazione pubblicata dallo Smithsonian.

Le caratteristiche della nuova specie di proto-anfibio

"Il teschio fossilizzato, che misura poco più di un pollice di lunghezza [circa 2 centimetri e mezzo, ndr] e possiede grandi orbite di forma ovale, è stato originariamente portato alla luce dal defunto paleontologo Nicholas Hotton III, che ha lavorato come curatore nel dipartimento di paleobiologia del museo per quasi 40 anni. Hotton trascorse diverse stagioni sul campo scavando fossili da affioramenti rocciosi nel Texas centro-settentrionale conosciuti come Red Beds", riporta il museo.

Analizzando le rocce del sito, i paleontologi hanno stabilito che risalgono al primo periodo Permiano, quindi oltre 270 milioni di anni fa, dunque i resti ritrovati sono associabili alla medesima era geologica. Ma quali sono le caratteristiche del cranio fossilizzato di questo antichissimo proto-anfibio?

"Il cranio possedeva un miscuglio di tratti diversi da quelli osservati nei crani dei tetrapodi più antichi, gli antichi antenati degli anfibi e di altri vertebrati viventi a quattro zampe – riporta il comunicato dello Smithsonian -. Ad esempio, la regione del cranio dietro gli occhi dell’animale era molto più corta del muso allungato e ricurvo. Queste proporzioni del cranio aiutavano l’animale, che probabilmente somigliava a una robusta salamandra, a catturare piccoli insetti simili a larve".

Il team di ricerca ha identificato l’animale come appartenente al gruppo dei temnospondili, che sono i parenti primitivi degli anfibi vissuti dal Carbonifero al Triassico. A differenza di quelli già noti, però, questo cranio presenta caratteristiche uniche e totalmente diverse rispetto agli altri membri della "famiglia", ragion per cui sono giunti alla conclusione che si tratti di una specie completamente nuova.

Perché hanno dedicato il nome a Kermit la rana

Salta immediatamente agli occhi la scelta del nome: la nuova specie di proto-anfibio è stata chiamata Kermitops gratus, con un chiaro riferimento al celebre personaggio dei Muppets. Letteralmente potremmo tradurre "kermitops" come "faccia da Kermit", mentre la parola "gratus" si riferisce a Hotton, lo scienziato che negli anni Ottanta ha scoperto il cranio fossilizzato e al quale i paleontologi hanno voluto rendere omaggio, un vero e proprio segno di gratitudine.

"L’uso del nome Kermit ha implicazioni significative su come possiamo collegare la scienza svolta dai paleontologi nei musei al pubblico in generale – ha affermato Calvin So, studente di dottorato presso la George Washington University e autore principale dell’articolo -. Poiché questo animale è un lontano parente degli anfibi di oggi e Kermit è un’icona degli anfibi dei giorni nostri, era il nome perfetto".

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