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SCIENZA

Scoperta una nuova e strana specie: è stata trovata in Italia

Piccola appena 2 centimetri e praticamente sconosciuta alla scienza: la nuova eccezionale scoperta tutta italiana al MUSE di Trento.

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Avrebbe dovuto essere una normale giornata di ricerche e campionamenti nella serra del MUSE di Trento e, invece, si è trasformata in una delle scoperte più memorabili della struttura. I ricercatori dell’Università di Siena e del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici hanno individuato un piccolo animale invertebrato dalle caratteristiche molto particolari e, dopo una più attenta analisi, ha stabilito che si tratta di una nuova specie mai descritta prima d’ora.

Trovata una nuova e strana specie di lumaca

Non è una novità che all’interno della serra del MUSE di Trento vengano individuate specie di ogni tipo, dagli insetti ai molluschi gasteropodi: ripropone in maniera fedele un angolo di foresta pluviale protetto da circa 600 metri quadrati di vetro e acciaio, al cui interno vivono uccelli, anfibi, pesci. Entrarvi è come catapultarsi letteralmente dall’altra parte del mondo.

Gli studi non si fermano mai al suo interno ed è proprio nell’ambito di uno dei campionamenti, volto alla ricerca di specie aliene, che è avvenuta una scoperta del tutto inaspettata. Un progetto ambizioso e interessante, condotto dall’Università di Siena e dal Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici in collaborazione con l’Università polacca di Poznán e il National Biodiversity Future Center (NBFC ) e coordinato da Giuseppe Manganelli e Folco Giusti, zoologi dell’Università di Siena e tra i pochi studiosi italiani che si dedicano ai molluschi terrestri.

Quando si sono imbattuti nel piccolo animale invertebrato, non potevano credere ai propri occhi. Si trattava di una lumaca della lunghezza di 2 centimetri appartenente alla famiglia Rathouisiidae, come si legge nell’articolo scientifico pubblicato dalla Lunnean Society. Non è raro trovare lumache in Italia, vi direte, eppure questa ha qualcosa di unico: non solo la famiglia Rathouisiidae proviene dall’Asia orientale e dall’Australia, ma il piccolo animale non era mai stato identificato prima d’ora in alcuna parte del mondo.

Barkeriella museensis, l’eccezionale scoperta italiana

Dopo più approfondite analisi morfologiche e molecolari, condotte in collaborazione con l’Università di Poznán, i ricercatori senesi hanno stabilito che il piccolo invertebrato rappresenta una specie precedentemente sconosciuta alla scienza, alla quale hanno dato il nome di Barkeriella museensis. La prima parte si riferisce al celebre malacologo neozelandese Gary Barker, la seconda invece è stata scelta in onore del MUSE di Trento, il luogo che ha dato vita a questa eccezionale scoperta tutta italiana.

Resta un mistero quale sia l’areale originario della piccola lumachina e al momento il team di ricerca ipotizza che possa provenire dalle regioni tipiche della famiglia d’appartenenza, ovvero l’Asia orientale e l’Australia. Non si conosce neanche il modo in cui sia potuta giungere fino in Italia, ma l’ipotesi più accreditata è che sia stata trasportata inavvertitamente mediante del terriccio o delle piante esotiche, successivamente introdotti nella serra tropicale.

“Qui e in molte altre città abbiamo già trovato numerose specie aliene, alcune delle quali per la prima volta in Europa – ha spiegato Andrea Benocci, curatore del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena -. Questa volta, però, è successo qualcosa di ancor più speciale con l’eccezionale scoperta di questa lumaca tropicale sconosciuta alla scienza nella serra del MUSE. Una delle singolarità della chiocciola risiede nel suo apparato riproduttivo, dotato di tre condotti (ciascuno apribile in modo indipendente) per lo scambio dei gameti: una caratteristica mai osservata finora in altri molluschi terrestri, che di solito ne hanno due”.

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