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SCIENZA

Scoperto un nuovo pianeta "impossibile": mette in discussione tutto

Gli scienziati hanno trovato un "pianeta impossibile": sulla base di quelle che sono le nostre attuali conoscenze, non potrebbe esistere. Di che cosa si tratta?

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L’esplorazione dell’Universo ci ha portato a scoprire molti fenomeni affascinanti e ad individuare pianeti che fino a poco tempo fa non immaginavamo neanche esistessero. Di recente, gli scienziati ne hanno trovato uno nuovo: secondo le nostre attuali conoscenze dello spazio, non potrebbe esistere. Lo chiamano il “pianeta impossibile”, e sfida tutto ciò che sappiamo sulla formazione dei giganti gassosi.

Nello spazio c’è un “pianeta impossibile”

Sappiamo che nello spazio più profondo ci sono ancora tanti esopianeti da scoprire, ma individuarli non è facile. Gli scienziati hanno messo a punto un metodo che fornisce risultati ottimi: studiando il transito, possono trovare nuovi mondi. Ed è proprio grazie al TESS, il satellite della NASA che sfrutta questa tecnica, che gli astronomi hanno identificato una piccola stella con il suo pianeta, un gigante gassoso. Ulteriori osservazioni hanno confermato la presenza di questo particolare sistema planetario, il quale in effetti presenta un’anomalia gigantesca.

Uno studio condotto dalla Canergie Institution, che è stato recentemente pubblicato su The Astronomical Journal, ha evidenziato la bizzarria della stella TOI-5205 e del suo pianeta TOI-5205b. La prima è una nana rossa, un tipo di stella più piccola e fredda del Sole, che rappresenta la specie più comune della Via Lattea. Mediamente ospita un maggior numero di pianeti rispetto alle stelle più massicce, ma raramente presentano le condizioni ideali per la formazione di giganti gassosi, come il nostro Giove. Eppure, il pianeta TOI-5205b è proprio un gigante gassoso, e le sue dimensioni sono appena quattro volte più piccole rispetto alla sua stella.

Si tratta di un “pianeta impossibile”: le nostre conoscenze sulla formazione di questo tipo di corpi celesti ci dicono che non potrebbe esistere. È troppo grande per la stella attorno alla quale orbita, tanto che il suo transito blocca circa il 7% della luce emessa dalla nana rossa. Questa scoperta mette in discussione le nostre più recenti teorie, e rappresenta un vero mistero per gli scienziati. In futuro, il piccolo sistema planetario verrà studiato più approfonditamente dal telescopio spaziale James Webb, nella speranza di trovare una risposta all’enigma della sua formazione.

Perché il pianeta TOI-5205b non potrebbe esistere

Come abbiamo visto, il pianeta TOI-5205b è un gigante gassoso e, secondo gli esperti, non dovrebbe esistere. Le attuali teorie sulla formazione di questo tipo di pianeti si basa sulla presenza del disco protoplanetario, quella fascia di gas e polveri che circonda le stelle più giovani. Finora pensavamo che, per dare vita ad un gigante gassoso, servisse tanto materiale roccioso pari a circa 10 masse terrestri che si accumula sino a formare un nucleo massiccio, attorno al quale poi vanno ad aggregarsi grandi quantità di gas. Quello che è davvero fondamentale, in questo processo, è il tempismo.

“All’inizio, se non c’è abbastanza materiale roccioso intorno alla stella, il pianeta non si formerà. E lo stesso accade nella fase finale, se il disco evapora troppo presto, prima che si formi il nucleo massiccio” – spiega Shubham Kanodia, autore principale dello studio – “Eppure, TOI-5205b è riuscito a nascere nonostante queste limitazioni: sulla base delle nostre conoscenze attuali riguardanti la formazione dei pianeti, non dovrebbe esistere. È un pianeta proibito”.