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È successo: si è perso un lanciatore nello Spazio, ma come?

Come reso noto da Arianespace e Avio, il lanciatore europeo Vega C non è riuscito ad andare in orbita a causa di un problema a uno dei motori

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Il lanciatore Vega C Fonte foto: Arianespace

Nel lontano 1965 il regista Irwin Allen non avrebbe mai immaginato che il titolo scelto per la sua serie di fantascienza, “Lost in space”, sarebbe diventato perfetto per descrivere un fatto di cronaca di oltre mezzo secolo dopo. Vega C si è letteralmente perso nello spazio, come annunciato nelle ultime ore dalle aziende che lo hanno progettato.

Il nome è quello del nuovo lanciatore europeo sviluppato dagli ingegneri di Arianespace e dall’italiana Avio. Il volo inaugurale risaliva alla scorsa estate, per la precisione al 13 luglio, mentre il decollo di questo veicolo si è rivelato un completo fallimento. Che cosa è successo di preciso? Nulla lasciava presagire l’annuncio che ha fatto il giro del mondo.

Cosa è successo a Vega C

Vega C avrebbe dovuto portare in orbita nello spazio gli ultimi due satelliti che avrebbero completato la costellazione “Pleiades” per osservare in modo ancora più approfondito la Terra. Secondo quanto riferito dagli ingegneri, ci sarebbe stato un problema al motore del secondo stadio. Quest’ultimo, ribattezzato Zefiro 40, ha registrato un’anomalia seria per quel che riguarda la pressione, diversamente da quanto avvenuto col motore del primo stadio (P120C). Le conseguenze sono facilmente immaginabili. Il lanciatore ha rallentato progressivamente poco dopo il lancio, proprio nel momento in cui ci doveva invece essere l’accelerazione massima.

In seguito all’inevitabile deviazione della traiettoria, Vega C ha raggiunto i 110 chilometri di altitudine prima di rientrare in atmosfera e disintegrarsi del tutto. L’ultimo contatto è avvenuto a circa 900 chilometri a nord di Kourou, nella Guyana Francese, lo stesso Stato da cui era partito il lancio. Arianespace, Avio e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) non potevano certo rimanere con le mani in mano e hanno deciso di nominare una commissione d’inchiesta indipendente per approfondire la questione. I fallimenti spaziali di questo tipo possono purtroppo capitare, ma servirà una ricostruzione più accurata di quella attuale. Qualche particolare della missione fallimentare è stato comunque reso noto.

L’inchiesta sulla sorte di Vega C

Ad esempio, la distruzione di Vega C è stata ordinata dal CNES, l’autorità francese che si occupa della sicurezza dei lanci. Fortunatamente non c’è stato alcun danno a persone o cose, ma le indagini proseguiranno per comprendere meglio l’evoluzione della vicenda. Tra l’altro, le missioni di questo tipo potranno riprendere solamente al termine dei lavori della commissione d’inchiesta, dunque il progetto è destinato a subire una battuta d’arresto. Del lanciatore perso nello spazio si parla addirittura da più di tre decenni, una storia affascinante e che merita di essere menzionata.

Già dopo la creazione dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) nel 1988, si parlò dello sviluppo di un lanciatore che andasse a sostituire i razzi vettore impiegati fino a quel momento. Il programma è stato fatto partire verso la fine del 2000. Il Vega C è caratterizzato da una sezione inferiore composta da tre stadi a propellente solido, mentre quello superiore è a propellente liquido. Da qualche tempo, tra l’altro, si parla con insistenza di una versione più “leggera” del lanciatore spaziale protagonista della missione fallimentare delle ultime ore: il peso in questione dovrebbe aggirarsi attorno alle 55 tonnellate, oltre alla capacità di carico non superiore alla mezza tonnellata.