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SICUREZZA INFORMATICA

Sicurezza informatica, brutte notizie dal rapporto Clusit

Nel 2020 boom di attacchi informatici: secondo il rapporto Clusit crescono sia di numero che per gravità e causano danni economici enormi.

attacco hacker smartphone aziendale Fonte foto: Shutterstock

Il Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica che vede tra i soci i big italiani dell’industria, della tecnologia, delle comunicazioni e della finanza, lancia l’allarme: il 2020 è stato un anno terribile per gli attacchi informatici nel mondo e anche in Italia, con una crescita sia del numero degli attacchi che della loro gravità.

Restando solo a quelli noti al pubblico, infatti, lo scorso anno il Clusit ha censito 1.871 attacchi gravi, con una crescita del 12% rispetto al 2019. Fa paura la cifra del danno economico causato da questi attacchi a livello globale: è pari al doppio del PIL italiano. Le aziende, infatti, sono sempre di più le vittime preferite dagli hacker che ormai si sono trasformati in veri e propri estorsori digitali, mentre solo il 14% degli attacchi ha avuto finalità di cyberspionaggio politico (in gran parte legato alle elezioni USA di novembre 2020). Preoccupa, inoltre, la centralità del tema Covid nelle campagne malevole del 2020.

Cybercrimine e Covid-19

Il Covid-19 è stato centrale nelle attività degli hacker nel 2020 (e lo è anche in questo inizio 2021). Da una parte viene sfruttato come tema per le email di phishing per attirare gli utenti e indurli a cliccare su link e a scaricare file infetti. Dall’altra si registra un forte aumento degli attacchi al settore della Sanità.

Di questi attacchi il 55% è stato finalizzato a scopo direttamente economico, anche tramite i virus di tipo ransomware che criptano i file e chiedono un riscatto, mentre il restante 45% degli attacchi erano finalizzati a rubare informazioni sulla ricerca scientifica per fini di spionaggio industriale nel settore farmaceutico.

Un trend preoccupante

Secondo Gabriele Faggioli, presidente di Clusit, l’aumento degli attacchi non è sporadico, ma è un vero e proprio trend che va avanti da almeno quattro anni: “La crescita straordinaria delle minacce cyber, in particolare nell’ultimo quadriennio, ha colto alla sprovvista tutti gli stakeholders della nostra civiltà digitale e rappresenta ormai a livello globale una ‘tassa’ sull’uso dell’Ict che arriva a duplicare il valore del Pil italiano stimato nel 2020, considerando le perdite economiche dirette e quelle indirette dovute al furto di proprietà intellettuale“.

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