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SCIENZA

Sotto un ecomostro abusivo abbattuto trovati i resti di una villa romana di epoca imperiale: la scoperta a Bacoli

Trovati a Bacoli i resti di un'antica villa romana d'età imperiale, forse appartenenti a Plinio il Vecchio: la scoperta è avvenuta durante i lavori per il nuovo parco pubblico.

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Una splendida villa imperiale con vista mozzafiato sul mare: così doveva apparire la domus romana di Bacoli, i cui resti sono da poco tornati alla luce nel corso degli scavi per la realizzazione di un nuovo parco pubblico. La scoperta archeologica è avvenuta sul luogo in cui, fino a pochi anni fa, sorgeva un ecomostro abusivo. E proprio per questo è ancora più sorprendente: ecco che cosa sappiamo.

Scoperta un’antica villa romana a Bacoli

La città di Bacoli, a poca distanza da Napoli, si rivela ancora una volta scrigno di preziosi tesori. Nelle scorse settimane, durante alcuni lavori di rigenerazione urbana che riguardano il promontorio di Punta Sarparella, gli archeologi hanno rinvenuto i resti di un’antica villa romana. La zona era già di noto interesse archeologico, per i precedenti ritrovamenti effettuati nelle immediate vicinanze. Da qualche tempo sono in corso gli interventi di recupero dell’area in cui sorgeva l’ex Lido Piranha, un ecomostro abusivo abbattuto alcuni anni fa.

Qui sorgerà un nuovo parco pubblico, e proprio durante gli scavi per la realizzazione del vialetto d’accesso (che ospiterà le panchine e l’area giochi per bambini) è riemerso ciò che resta di una domus d’età imperiale, databile attorno al I secolo d.C. Dalle prime analisi, gli esperti hanno notato che la villa era stata realizzata in cubilia di tufo: finora sono stati rinvenuti una decina di ambienti di grandi dimensioni, appartenenti a diverse fasi edilizie, alcuni dei quali si estendono fino alla spiaggia di Miseno e ai fondali antistanti. Inoltre, gli archeologi hanno trovato quella che sembra essere una terrazza affacciata sull’antico porto.

La villa imperiale (forse) di Plinio il Vecchio

Secondo quanto annunciato sui social da Josi Gerardo della Ragione, sindaco di Bacoli, è possibile che la villa monumentale fosse appartenuta al Prefetto della flotta romana del Tirreno, conosciuta con il nome di “Classis Misenensis”. Ovvero, saremmo di fronte ai resti della domus imperiale che ospitava Plinio il Vecchio: uno degli indizi principali riguarda la posizione strategica su cui sorgono gli ambienti finora ritrovati, con una vista completa sull’intero bacino portuale di Miseno e sul Golfo di Napoli. Da qui, dunque, Plinio avrebbe visto il Vesuvio eruttare violentemente nel 79 d.C., salpando subito dopo alla volta di Stabiae per soccorrere gli abitanti in fuga.

La scoperta è ancora più eccezionale se si considera che ignoti sono ancora l’articolazione e lo sfruttamento degli spazi all’interno e intorno al porto romano, per l’assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l’ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum” – affermano dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli. Cosa ne sarà ora di questi preziosissimi resti?

Al momento l’intera area è stata recintata e sottoposta ad analisi approfondite – d’altro canto, Punta Sarparella era già sottoposta alla tutela del vincolo archeologico, visti gli altri ritrovamenti come l’accesso al teatro romano di Misenum, il Collegio degli Augustali e il bacino interno del porto antico. Quindi i lavori per la realizzazione del parco pubblico proseguiranno, e avranno come obiettivo tutelare questa splendida testimonianza del nostro passato, che rimarrà ben visibile ai cittadini e ai turisti.

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