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Switch off, ecco chi dovrà cambiare la SIM del telefono

Alcuni utenti dell'operatore telefonico TIM stanno ricevendo un SMS che li invita a recarsi in negozio per cambiare la SIM: ecco perché e per quale motivo non saranno i soli a dover cambiare scheda

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In questi giorni diversi utenti TIM stanno ricevendo un SMS, che li invita a recarsi in negozio per sostituire la scheda SIM con una nuova. L’SMS è reale, proviene effettivamente da TIM e se l’utente non andrà a sostituire la SIM come richiesto potrà avere più di un problema a partire dal 2022.

Il motivo di tutto ciò è lo “Switch Off del 3G“, che non ha nulla a che vedere con quello del digitale terrestre: tutte le compagnie telefoniche che hanno una rete 3G stanno per spegnerla, per sempre. I motivi di questa scelta sono due: uno economico e uno tecnico. La data entro la quale verrà ultimato lo Switch Off del 3G, come riportato da MondoMobileWeb, è aprile 2022 e l’SMS di TIM serve proprio ad avvertire i clienti dell’operatore di questa novità importante. Ad essere stati contattati, per la precisione, sono gli utenti TIM dotati di SIM con una capacità inferiore a 128 Kb: saranno loro, infatti, a subire le ripercussioni maggiori dopo lo spegnimento della rete 3G.

Perché gli operatori spengono la rete 3G

Le frequenze per la rete UMTS (Universal Mobile Telecommunications System), meglio nota con il nome commerciale di rete 3G o di terza generazione, sono state assegnate dallo Stato italiano con un’asta pubblica nel 2000. All’epoca le licenze avevano una durata di 15 anni.

Lo spegnimento del 3G, quindi, sarebbe dovuto avvenire già nel 2015, ma è stato posticipato al 2022. Cioè all’anno prossimo: mancano pochi mesi alla scadenza delle concessioni, che nessun operatore ha chiesto di prorogare ulteriormente per i due motivi già accennati.

Il primo è che gli operatori hanno già speso, nel 2018, in totale 6,5 miliardi di euro per ottenere le frequenze del 5G (che causeranno il “refarming” delle frequenze del digitale terrestre, che impatterà sulle emittenti locali e, forse, anche sui canali Sky trasmessi sul DTT.

Il secondo è tecnico: non solo la rete 3G non serve più, vista l’ampia diffusione di quella 4G e la progressiva espansione di quella 5G, ma lasciare attivi i ripetitori 3G potrebbe persino impedire agli operatori di attivare quelli 5G.

Questo perché, in Italia, la normativa sulle emissioni elettromagnetiche dei ripetitori cellulari è tra le più stringenti al mondo: i limiti sono molto bassi e vanno calcolati per ogni singolo sito di trasmissione (in pratica per ogni torre o traliccio sui quali vengono posizionati i ripetitori).

Questo vuol dire che, se si lasciano accesi i ripetitori 3G insieme a quelli 2G (che non verranno spenti), quelli 4G e quelli 5G si sforano i limiti di emissioni sul singolo sito. Una rete andava sacrificata ed è stata scelta quella 3G.

Chi deve cambiare SIM e perché

In vista di tutto ciò TIM (ma anche gli altri operatori lo faranno, ognuno con tempi diversi) ha avvisato i possessori delle vecchie SIM da meno di 128 Kb: recatevi in negozio per sostituirla. La sostituzione ha un prezzo di 15 euro, che verrà però poi riaccreditato sulla nuova SIM.

TIM, in una apposita pagina del suo help online, spiega cosa succederà a chi non cambia la vecchia SIM, ma anche a chi ha un vecchio telefono, non compatibile nemmeno con il 4G.

In pratica i telefoni 3G potranno continuare a fare chiamate, navigare e inviare e ricevere SMS, ma usando la lentissima rete 2G (che non viene dismessa perché è la più affidabile e robusta).

I telefoni 4G che, però, non sono compatibili con la tecnologia VoLTE (Voice over LTE) e che oggi usano la rete 3G per le chiamate, verranno passati su rete 2G per le chiamate. TIM aggiunge che “non sarà più garantita la possibilità di navigare mentre si effettua una chiamata vocale“.

Tutti coloro che hanno una SIM sotto i 128 Kb, invece, non potranno più utilizzare la rete mobile e, per questo, sono caldamente invitati ad andare in negozio per sostituirla. In questi casi l’utente mantiene il suo numero di telefono.