Digitale terrestre: cambiare TV era inutile?
Oltre duecentomila TV nuove vendute in una sola settimana, oltre il doppio del numero normale: i dati Gfk fotografano lo switch off in corso, che sta alimentando anche qualche polemica

Come era prevedibile, e come vi abbiamo anche raccontato nei giorni scorsi, il passaggio dal codec Mpeg-2 a quello Mpeg-4 per i primi 15 canali RAI e Mediaset ha causato una vera è propria corsa all’acquisto di televisori nuovi, pienamente compatibili con il DVB-T2 (e quindi anche con l’Mpeg-4). Un’analisi di mercato di Gfk lo conferma: nella settimana tra l’11 e il 17 ottobre 2021 c’è stato un vero e proprio boom di acquisti.
I numeri sono altissimi, se paragonati alla stessa settimana del 2020, ma restano alti anche se paragonati alla settimana precedente (4-10 ottobre 2020). Ma la crescita non è stata solo numerica, bensì anche di valore: gli italiani hanno speso di più (rispetto alla stessa settimana 2020) a causa del mercato letteralmente impazzito, tra eccesso di domanda (causato dall’imminente switch off), scarsità dell’offerta (causato da poche scorte e difficoltà logistiche derivanti dal COVID) e venditori che hanno alzato i prezzi non sempre in modo giustificato. Tutto ciò, comunque, vuol dire che c’è stata una tendenza sostenuta e prolungata, che ha avuto come risultato la sostituzione di centinaia di migliaia di vecchie televisioni nelle ultime settimane.
Quante TV sono state vendute per lo switch off
I dati Gfk parlano di 217 mila TV vendute nella settimana 41 del 2021, con una crescita del 120% rispetto alla settimana 41 del 2020. La settimana scorsa, quindi, sono state vendute più del doppio delle TV che si vendono normalmente in una settimana. Ma anche la settimana prima le vendite erano sostenute: la differenza tra la settimana 4-10 ottobre e quella 11-17 ottobre, infatti, è del 16% e, di conseguenza, dal 4 al 10 ottobre sono state vendute circa 183 mila nuove Smart TV.
I prezzi sono saliti e, a fronte di una crescita nel numero di TV vendute pari al 120%, si è registrata una crescita del valore (cioè della spesa degli italiani per comprare le TV) pari al 152%. Sempre i dati Gfk ci dicono che, rispetto al 2020, quest’anno le TV nuove costano il 26% in più.
Questi dati tengono in conto le vendite dei principali negozi (e catene di negozi), sia online che fisici, presenti in Italia.
Nuova TV per lo switch off: acquisto inutile?
In questi giorni, finita la sbornia degli acquisti di nuove TV compatibili DVB-T2, stiamo vedendo montare una polemica: la gran parte delle oltre 300 mila nuove TV comprate nelle ultime due settimane sarebbe inutile, perché la gran parte delle TV presenti nelle case degli italiani era già compatibile con l’Mpeg-4.
Questa polemica non ha molto senso, perché è letteralmente impossibile sapere quali TV avevano in casa i nostri concittadini prima di comprare quella nuova. Di sicuro in alcuni casi le TV già presenti erano compatibili, altrettanto di sicuro in altri casi non lo erano.
La questione, però, è mal posta: il passaggio al DVB-T2 sarà graduale e prevede due step tecnici: il primo, attualmente in corso, è quello che prevede la sostituzione del codec Mpeg-2 con l’Mpeg-4, mentre il secondo, che inizierà a gennaio 2023, prevede il passaggio da Mpeg-4 a HEVC-Main10.
Posto anche che molte TV rottamate in questi giorni potrebbero essere compatibili con l’Mpeg-4, quindi, non è affatto detto che lo saranno anche con l’HEVC-Main10. E’ certo, invece, che una Smart TV comprata oggi sarà compatibile con tutti e due i codec e che ha una risoluzione almeno HD-Ready.
Di conseguenza, non darà alcun problema né quando tutti i canali passeranno a Mpeg-4, né quando tutti i canali passeranno all’HD (e qui vi spieghiamo meglio di cosa si tratta), né quando passeranno all’HEVC Main-10 che, lo ricordiamo, è il vero codec definitivo del nuovo standard digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2.