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Telegram chiude i canali per proteggere l'Ucraina

Tra i canali bloccati dal servizio di messaggistica instantanea ce n'era uno che chiedeva ai suoi iscritti di "uccidere e sparare" a persone indifese e disarmate.

ucraina Fonte foto: Shutterstock

Pavel Durov, CEO di Telegram, ha annunciato che la sua piattaforma di messaggistica istantanea ha boccato molti canali che inneggiano alla violenza in Ucraina. Con l’annuncio Durov ha fornito anche alcuni dati che spiegano quanto il fenomeno della comunicazione violenta sia, purtroppo, diffuso sulla sua piattaforma. Tra i dettagli comunicati da Durov (a dire il vero pochi) ce n’è uno molto importante: a richiedere il blocco dei canali Telegram è stata Apple.

Telegram: stop ai canali di violenza in Ucraina

Il CEO di Telegram ha annunciato che su richiesta di Appleabbiamo bloccato su iPhone/iPad diversi canali in lingua russa e legati alla Bielorussia, con un totale di 80.000 iscritti“. Inoltre, Pavel Durov ha affermato che gli amministratori di molti altri canali simili e tra le fila 50.000 abbonati hanno ricevuto l’avviso di violazione delle politiche di Apple.

Il magnate ha affermato che se tali amministratori non prenderanno il più seriamente possibile questi moniti, i loro canali verranno inevitabilmente bloccati sull’app di Telegram in App Store e Google Play. “La fuga verso altre app mobili – scrive Durov – non li aiuterà ad evitare restrizioni di accesso, poiché qualsiasi altra app mobile, proprio come Telegram, sarà tenuta a rispettare le regole degli app store“.

In uno dei canali bloccati dal servizio di messaggistica figura uno che chiedeva ai suoi iscritti di “uccidere e sparare” nei confronti di persone indifese e disarmate. Durov ha affermato che, dopo che i moderatori di Telegram hanno nascosto il feroce post ed inviato una notifica agli amministratori del canale sull’inammissibilità di tali contenuti, i proprietari del gruppo hanno ripubblicato lo stesso messaggio, con lo screenshot dell’avviso ricevuto.

Il CEO della piattaforma ha sottolineato che le regole di Telegram vietano espressamente gli appelli pubblici alla violenza e che la ripetuta violazione porta, quasi inevitabilmente, alla rimozione del canale.

Telegram cancella migliaia di account fake

Un mese fa Telegram ha rivelato di aver concluso una maxi pulizia degli account fake presenti sulla sua piattaforma. Il progetto ha già permesso la cancellazione di migliaia di utenti che avevano creato falsi account.

Durov ha anche fatto capire che il fenomeno dei falsi account sulle piattaforme social è molto esteso: “Fino a poco tempo fa – ha scritto il CEO di Telegam – il 70% di tutti i nomi utente di Telegram era stato rilevato da cybersquatter dall’Iran in canali inattivi. Ciò ha creato un cimitero di nomi utente morti che hanno ingolfato i risultati di ricerca e impedito a milioni di utenti di Telegram di selezionare indirizzi pubblici appropriati per i propri account, gruppi e canali“.

Da un grande potere deriva una grande responsabilità, dice il detto, e il potere di Telegram negli ultimi mesi, con la crescita molto sostenuta degli iscritti al servizio, è diventato grande davvero.

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