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SCIENZA

Un tempio antichissimo è stato riportato alla luce

In Perù è avvenuta una scoperta incredibile: gli archeologi hanno ritrovato un antico tempio risalente ad oltre 1.200 anni fa, preziosa testimonianza della civiltà Wari.

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Nel Sudamerica ci sono moltissime testimonianze archeologiche attribuibili alle civiltà preincaiche, preziosi reperti che ci aiutano a scrivere la storia di popoli così lontani da noi. Di recente, in Perù è avvenuta una scoperta eccezionale: da sotto terra è riemerso un antico complesso rituale appartenuto ai Wari. Ed è grazie a questo ritrovamento che possiamo aggiungere un nuovo tassello al complesso puzzle delle civiltà mesoamericane.

Il tempio ritrovato in Perù è una scoperta incredibile

Alcuni archeologi dell’Università dell’Illinois (Chicago) hanno recentemente lavorato agli scavi presso il sito di Pakaytambo, nel Perù meridionale, ed è qui che hanno fatto una scoperta magnifica. Dalla terra è infatti riemerso un tempio costruito ben 1.200 anni fa, appartenente ad un più vasto complesso rituale risalente al periodo dell’impero Wari. Il ritrovamento è stato descritto nel dettaglio in un articolo pubblicato sul Journal of Anthropological Archaeology, e ci aiuta a capire qualcosa in più su una delle civiltà più importanti del Sudamerica, che ebbe la sua massima espansione prima dell’ascesa degli Inca.

Quello che è appena ritornato alla luce, grazie ad un’importante campagna di scavi, è un tempio a forma di D che è stato eretto sopra una grande piattaforma monumentale. Accanto ad esso, sono state ritrovate altre strutture che probabilmente servivano ad accogliere funzionari religiosi e personalità importanti della civiltà Wari. Negli ultimi anni, gli archeologi hanno trovato diversi templi simili a quello rinvenuto a Pakaytambo, tutti risalenti all’epoca in cui regnavano i Wari. Segno del grande rilievo che i riti religiosi avevano per la popolazione.

“I complessi di templi degli stati premoderni svolgevano ruolo importanti al di là della funzione religiosa” – ha affermato David Reid, ricercatore in antropologia dell’Università dell’Illinois e coautore dello studio – “Le attività politiche ed economiche erano spesso incorporate in rituali e cerimonie. Uno dei modi più efficaci per portare le persone nell’impero era attraverso credenze e pratiche religiose condivise”. Si spiegano dunque così gli ampi spazi aperti che circondano il tempo: consentivano ai cittadini di partecipare ai raduni rituali organizzati dai Wari.

Cosa sappiamo sulla civiltà Wari

Tra il 600 e il 1000 d.C., gran parte del Perù era sotto il dominio dell’impero Wari, che cedette il passo solamente alla civiltà Inca. Non avendo mai lasciato testimonianze scritte, la presenza di questa popolazione nella regione meridionale è sempre rimasta sfuggente. Difficile stabilire, infatti, l’estensione dei suoi confini e le attività politiche portate avanti dai Wari. L’impero aveva come capitale la città di Huari, e da qui ebbe inizio la sua espansione: grazie ad un vasto sistema stradale, alle rotte commerciali e alle credenze religiose, riuscì a costruire una fitta rete di città tutte ben collegate tra loro.

Pakaytambo, che si trova a circa 600 km da Lima, fu un’importante città situata tra le pendici degli altopiani andini e le vicine valli costiere. La sua posizione strategica ne fece un centro di rilievo per la civiltà Wari, e oggi ne abbiamo la prova. Non sappiamo però in che modo il sito fosse integrato nel più ampio sistema imperiale. Gli archeologi proseguiranno con gli scavi, nella speranza di individuare nuovi reperti che possano fare ancora più luce su questa fetta di storia del Perù.