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TikTok lancia Whee: cos'è e come si usa

Per una volta è TikTok a copiare Instagram: ByteDance ha lanciato Whee, un'app per la condivisione di sole foto che, però, non si sa che ruolo avrà

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Se c’è una cosa che manca, nel mondo dei social, è l’originalità: si copiano tutti, in continuazione, tanto che alla fine tutte le app fanno più o meno le stesse cose, chiamandole in modo diverso. Negli ultimi anni l’app più copiata di tutte è stata TikTok ma, adesso, sembra che sia proprio la sua casa madre ByteDance ad aver copiato massicciamente un altro social: Instagram.

Ma la cosa molto interessante, e a suo modo originale, è che ByteDance ha copiato l’Instagram di ieri, non quello di oggi. Il risultato di questa “operazione nostalgia” si chiama Whee ed è una nuova app che, però, al momento in Italia non è ancora arrivata.

Come funziona Whee

Whee si concentra sulla condivisione di foto e basta: niente video, proprio come Instagram ai tempi d’oro. L’app permette di scattare e condividere foto che solo gli amici possono vedere, e sembra ispirata allo spirito originario di Instagram, mettendo al centro le immagini e offrendo uno spazio separato per contenuti più intimi, lontano dalla corsa ai like e alle condivisioni di TikTok e Instagram (di oggi).

L’app permette di pubblicare foto prendendole direttamente dalla galleria del telefono, o scattandole dalla fotocamera integrata. Le foto possono essere pubblicate subito, o dopo l’applicazione di alcuni filtri artistici (ma non molti). La semplicità e l’immediatezza sono senza dubbio due caratteristiche di Whee.

Il feed, dalle prime informazioni disponibili, sembra di tipo cronologico e non algoritmico. Ma non è detto che lo sia fino in fondo, né che lo sia per sempre: TikTok, d’altronde, ha fatto la sua immensa fortuna proprio grazie ad un algoritmo estremamente aggressivo, studiato per dare agli utenti solo i contenuti che vogliono e sui quali sono disposti a spendere del tempo.

A cosa serve Whee

Whee, al momento, è poco più di un esperimento: è disponibile sul Play Store, ma solo in un numero ristretto di Paesi (tra i quali non solo non c’è l’Italia, ma nemmeno gli Stati Uniti).

ByteDance non sta minimamente sponsorizzando l’app e, a dirla tutta, ha già un’altra app simile chiamata TikTok Notes, che si concentra anch’essa sulla condivisione delle foto accompagnate da un minimo di testo.

Sembrerebbe, quindi, che ByteDance stia cercando di capire quali funzioni offrire agli utenti, quale algoritmo usare, cosa inserire nella sua nuova app. Tutte domande alle quali non sarà facile rispondere, non solo perché è praticamente impossibile fare il bis del successo di TikTok, ma anche perché proprio a causa del successo di TikTok ora ByteDance ha gli occhi di mezzo mondo addosso.

In particolare quelli delle autorità euroee di regolamentazione del web e degli strumenti di comunicazione, che difficilmente permetteranno alla società cinese di pubblicare nel vecchio continente un’altra app con un algoritmo tanto aggressivo per la privacy degli utenti, come quello di TikTok.

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