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SCIENZA

Hanno trovato un'antica tomba in Ungheria: al suo interno, qualcosa di sorprendente

Una scoperta che ha dell'incredibile per via non solo dello scheletro, ma soprattutto per il suo corredo funerario: una tomba in Ungheria ha rivelato qualcosa di davvero unico

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Lo abbiamo detto spesso, ma val la pena ripeterlo: talvolta la morte ci parla in maniera incredibilmente dettagliata della vita. O, almeno, di certo ci racconta di esistenze antiche, lontanissime nel tempo, che possono rivelarci dettagli che vivendo esclusivamente nel presente non saremmo in grado di conoscere. Per esempio, di recente, una tomba in Ungheria ha aperto agli archeologi le porte della conoscenza per via del suo particolarissimo contenuto.

Se ci fermassimo alle apparenze non noteremmo niente di “speciale”: dentro la tomba, come prevedibile, si trovavano i resti di un defunto, nello specifico uno scheletro che, nonostante lo straordinario stato di conservazione, non sembra in fondo diverso da molti altri trovati in giro per il mondo. A fare la differenza, però, è stato il corredo funerario, composto da attrezzature incredibili.

La scoperta dell’antica tomba

Una squadra di archeologi dell’ELTE BTK, del Museo Jász e dell’Eötvös Loránd Research Network era al lavoro vicino a Jászberény, città sul fiume Zagyva a soli 60 chilometri da Budapest. Jászberény è di base un centro noto per la sua lunghissima storia: tutta l’area che la circonda e la comprende è stata abitata almeno dal 16.500 a.C e le popolazioni nomadi ne hanno segnato l’evoluzione.

L’intervento degli archeologi sull’area dunque è stato tutto fuorché casuale: gli studiosi erano intenti a cercare nuovi reperti che restituissero una quadro più completo della cronologia delle popolazioni che si sono stanziate, anche se per breve tempo, nella regione dello Jászság. Fino a oggi erano state rinvenute moltissime tombe, perciò quando l’ultima è venuta alla luce non c’era alcun particolare stupore che, invece, è subentrato quando il contenitore funebre è stato aperto.

Cosa c’era nella tomba ungherese?

Eccolo lì, uno scheletro perfettamente conservato, risalente a circa 2000 anni fa: fatta eccezione per la cassa toracica e parte del bacino, i resti umani erano in ottimo stato. Come abbiamo già detto, però, non è stato questo a stupire gli archeologi, ma il corredo funerario che ha rivelato che a giacere per lungo tempo nelle profondità della terra era nientemeno che un antichissimo medico. E, a dirla tutta, pare che no non si trattasse neanche di un medico qualunque.

Infatti, la sua attrezzatura era (ed è ancora) completissima: pinze, aghi, pinzette e bisturi di prima qualità sono stati sapientemente riposti ai piedi del morto, dentro una cassetta di legno. Ancora, in un’altra piccola cassetta, sono stati riposti dei farmaci (di cui però sono rimasti solo pochi resti) e accanto alle gambe del defunto si trovava anche una pietra da macina che, secondo gli archeologici, era quella che l’uomo usava per mescolare erbe e altri medicinali.

Un medico fuori dal comune

Secondo il capo-archeologo Samu Levente, ricercatore dell’ELTE, la presenza di questo medico così ben attrezzato implica qualcosa di molto più grande di quanto si possa pensare. Strumenti chirurgici così prestigiosi e raffinati, ai tempi in cui questo dottore viveva, apparteneva solo ai più saggi e istruiti medici della classe dell’Impero Romano. Si ritiene dunque che il medico non fosse originario dell’area di Jászberény ma che sia stato chiamato a operare qualcuno.

Chi fosse quel qualcuno non è ancora chiaro. Per Levente si trattava certamente di una persona importante, ma non sono ancora state trovate tombe che possano suggerirne l’identità. Ciò però non scoraggia gli studiosi, anzi: li sta spingendo ad avviare nuove campagne per avere risposte più precise e per arricchire una pagina di storia che è ancora, per certi versi, oscura.

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