Trovati resti di un antico animale, scomparso da più di 85 anni
A distanza di tantissimi decenni, finalmente sono stati ritrovati i resti dell'ultima tigre della Tasmania che abbia mai vissuto sulla Terra
Prima l’annuncio dell’imminente “ritorno in vita” e poi quello del ritrovamento degli ultimi resti conosciuti della specie. È un momento magico per la tigre della Tasmania, animale estinto da decenni e che potrebbe avere presto una seconda chance grazie a un sofisticato progetto scientifico. Nel frattempo, i ricercatori hanno avuto una piacevole sorpresa.
Lo scheletro e la pelle dell’ultima tigre che abbia effettivamente abitato il nostro pianeta (fino agli anni Trenta del secolo scorso per la precisione) sono stati ritrovati in un armadio del Tasmanian Museum and Art Gallery di Hobart, per l’appunto in Tasmania. Finora ogni sforzo era stato vano, visto che le registrazioni del materiale relativo all’animale erano state lacunose.
Che fine ha fatto la tigre della Tasmania
In realtà non è andato perso nulla dell’ultima tigre della Tasmania. Sembra che i resti dell’esemplare appartengano a una femmina catturata da un cacciatore australiano, poi venduta a uno zoo nel 1936. Non c’è tratta di questa cessione, per un motivo molto semplice. All’epoca le trappole a terra come quella usata per imprigionare il mammifero erano illegali, di conseguenza la registrazione avrebbe portato a una multa salata. La stessa tigre sarebbe poi morta pochi mesi dopo lo scambio, con il successivo trasferimento del corpo al museo di Hobart. L’intuizione giusta dopo anni di incertezza l’ha avuta Kathryn Medlock, curatrice onoraria di zoologia dei vertebrati presso la struttura museale.
L’esperta ha rintracciato un rapporto inedito a firma di un tassidermista, un prezioso documento che risale al periodo compreso tra il 1936 e il 1937. Nel testo si può ancora leggere un’allusione molto precisa allo scheletro e alla pelle della tigre della Tasmania. A quel punto è cominciata una ricerca approfondita in qualsiasi archivio del museo australiano prima del fortunoso rinvenimento. Come già anticipato, questa specie è al centro di un ambizioso progetto in cui la genetica riveste un ruolo a dir poco fondamentale.
Il progetto per far rivivere la tigre della Tasmania
Proprio all’inizio del 2022 la società Colossal Biosciences ha fatto sapere di voler letteralmente resuscitare la tigre estinta. A conferma del passo in avanti che si sta per compiere c’è la donazione ricevuta dal TIGRR Thylacine Integrated Genomic Restoration Research Lab dell’Università di Melbourne. Si tratta di 5 milioni di dollari, una somma importante e che fa ben capire quanto l’attività da svolgere sia lunga e complessa. Si comincerà con il sequenziamento del DNA, partendo dal genoma dell’animale che viene considerato di buona qualità tra tutte le specie estinte del nostro pianeta. Tra l’altro, il mammifero in questione non va assolutamente confuso con le tigri vere e proprie.
Nonostante il nome, non c’è alcuna parentela con il celebre carnivoro, in realtà la tigre della Tasmania era più che altro un marsupiale e dunque va analizzato nel dettaglio come tale. La sua esistenza non è stata semplice, anche perché i governi australiani hanno spesso incoraggiato la caccia ai vari esemplari, accelerando la loro progressiva scomparsa. Se il nuovo progetto dovesse andare a buon fine, nascerebbe una specie nuova di zecca, una sorta di animale ibrido che andrebbe a beneficiare del cosiddetto editing genetico, un prodigio che soltanto la tecnologia moderna potrebbe rendere possibile.