La vita nell'Universo potrebbe essere nata molto prima di quanto pensiamo: nuovo studio riscrive teoria del Big Bang
Una nuova e affascinante ipotesi potrebbe riscrivere la teoria del Big Bang: e se la vita nell'Universo fosse nata molto prima di ciò che credevamo?
Uno dei dibattiti più interessanti del mondo astronomico riguarda la vita aliena e tutto ciò che possiamo presumere sulla sua esistenza. In gran parte, tutto dipende da ciò che noi stessi riteniamo vita: proprio sulla base di questo intrigante aspetto, è possibile fare un lunghissimo viaggio indietro nel tempo e scoprire che, forse, qualche semplice manifestazione di essa è nata molto prima di quel che ritenevamo possibile. E ciò potrebbe persino riscrivere la teoria del Big Bang.
Quando è nata la vita sulla Terra
L’Universo ha un’età stimata di ben 13,77 miliardi di anni, ma la vita sulla Terra è comparsa solamente attorno a 4 miliardi di anni fa: eppure, una nuova e affascinante ipotesi ci spinge a pensare in maniera più esaustiva al concetto di vita, così da scoprire che forse quest’ultima è nata praticamente all’origine dell’Universo stesso, ovvero pochi istanti dopo il Big Bang. Ma facciamo un passo indietro. Definire cosa sia “vita” non è affatto facile, ma una delle risposte più ampie è quella che include qualsiasi manifestazione dell’essere che è soggetta all’evoluzione darwiniana.
Sulla Terra, le prime forme di vita risalgono ad almeno 3,7 miliardi di anni fa: in quel momento, organismi microscopici popolavano il nostro pianeta ed erano in grado di lasciare traccia della loro attività. Avevano un meccanismo a tre vie che ancora oggi funziona in tutti noi esseri viventi. Ovvero, usavano il DNA per immagazzinare informazioni, l’RNA per trascriverle in proteine e le proteine per interagire con l’ambiente. Ciò ha permesso loro di sperimentare l’evoluzione darwiniana. Ma da che cosa si sono evoluti essi stessi? Non possono certo essere caduti dal cielo, ciò significa che c’era una qualche forma di vita ancora più primitiva da cui hanno avuto origine. Probabilmente, si tratta di molecole in grado di autoreplicarsi.
Un viaggio indietro sino al Big Bang
È qui che la teoria si fa decisamente più affascinante: così come queste molecole sono apparse sulla Terra miliardi di anni fa, potrebbero averlo fatto anche sugli altri pianeti del Sistema Solare. E, d’altra parte, il Sole non è stato di certo la prima stella ad accendersi nell’Universo. Questo significa che le basi per avere molecole semplici soggette ad evoluzione darwiniana potrebbero essere comparse ovunque, anche molto prima di quanto pensassimo. Sappiamo che, per avere la vita come noi oggi la conosciamo, sono indispensabili elementi chimici come l’idrogeno, l’ossigeno, il carbonio, l’azoto e il fosforo.
Questi elementi si formano nel cuore delle stelle, durante il loro ciclo vitale: dunque la vita potrebbe aver avuto origine già in quel periodo conosciuto come alba cosmica, quando nacquero le prime stelle – ben oltre 13 miliardi di anni fa. Eppure, possiamo spingerci ancora più indietro. In effetti, se immaginiamo la vita come qualcosa soggetto all’evoluzione, non abbiamo bisogno di elementi chimici. Ad esempio, il 95% di ciò che si trova nell’Universo è ancora a noi sconosciuto: la materia oscura rimane un enigma immenso, e non possiamo sapere se contenga forme di vita.
Queste ultime potrebbero essere apparse nell’Universo estremamente primordiale, ben prima della nascita delle stelle, alimentate da forze che ancora non comprendiamo. Forse, possiamo addirittura arrivare agli istanti subito successivi al Big Bang: in effetti, secondo alcuni fisici è proprio in questo momento che si sarebbero sviluppate delle forze così estreme che avrebbero potuto sostenere la crescita di strutture complesse. Certo, la loro sarebbe stata una vita letteralmente nata e morta in meno di un secondo, ma pur sempre vita.