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10 trucchi per utilizzare al meglio la videocamera GoPro

Le videocamere GoPro sono sinonimo di avventura. Ecco qualche consiglio per ottenere video e foto ancora più emozionanti e spettacolari

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GoPro Fonte foto: Mauricio Graiki / Shutterstock.com

Gli appassionati di sport estremi, o anche solo di attività all’aria aperta, trovano un fedele alleato nelle videocamere GoPro pronte a tutto per registrare i momenti più emozionanti per poi riviverli in tutto relax a casa da soli o insieme agli amici.

Le videocamere GoPro si sono evolute nel corso degli anni e adesso offrono tutte le funzioni necessarie per registrare i propri ricordi più avventurosi. Non basta, però, solo accendere e registrare per ottenere filmati di qualità, se non addirittura di livello professionale.

Qualche suggerimento può aiutare a  migliorare la propria tecnica di ripresa come, per esempio, impostare correttamente – in base alle diverse situazioni – il miglior campo visivo, o impostare il corretto frame rate per filmati in slow-motion (o fast-motion). Senza dimenticare che alcuni accessori ad hoc possono fare una grande differenza in alcune situazioni.

Occhio al campo visivo

Se il casco sta oscurando il 90% del campo visivo della GoPro, soprattutto se non si sta usando display integrato, forse è il caso di accorgersene prima di aver passato mezza giornata in kayak. È consigliabile, quindi, fare prima una breve prova di registrazione per verificare che tutto sia ok. Chi, invece, vuole usare la GoPro per scattare delle foto sempre senza lo schermo, installi l’apposita applicazione – disponibile per iOS e Android – per visualizzare in anteprima il campo visivo e la direzione dell’obbiettivo prima di iniziare le riprese.

Registi si diventa

Le GoPro sono famose per i loro obbiettivi grandangolari, ma un campo visivo di 170 gradi non è sempre la giusta prospettiva. Alcuni modelli consentono – per alcune specifiche risoluzioni – di scegliere un diverso campo visivo come, per esempio passare da medio (127 gradi) a stretto (90 gradi), se necessario. Non bisogna essere un regista provetto per capire che un campo visivo più ristretto offre un’inquadratura più mirata dell’azione.

Cogliere l’attimo da un video

Le GoPro sono principalmente delle videocamere, ma non se la cavano male neanche come fotocamere. Passare, però, dalla modalità video a quella foto può rivelarsi un po’ laboriosa. Ma, per fortuna, diventa tutto molto più semplice usando un’apposita applicazione per smartphone (Android o iOS) che consente di catturare degli screenshot da un video, o ricorrere a Quik sul computer. Basta aprire il filmato, scorrerlo fotogramma per fotogramma e catturare proprio quell’istante che si aveva in mente.

Funzione per veri professionisti

Alcuni modelli GoPro integrano una caratteristica chiamata Protune che, se usata da un professionista, consente di impostare alcune funzioni quali la risoluzione video, i valori fps (fotogrammi per secondo), l’ampiezza del campo visivo, il bilanciamento del bianco, i livelli di esposizione e altro ancora. Attivando la funzione Protune, i video possono sembrare meno definiti e i colori più sbiaditi rispetto a quelli girati con le impostazioni predefinite. La funzione, in pratica, offre agli utenti professionisti una sorta di “foglio bianco” per lavorare con maggiore libertà sui video in fase di post-produzione.

I tag fanno risparmiare tempo

Esiste un sistema che permette, soprattutto quando un video è molto lungo, di andare direttamente ai punti più salienti tramite l’aggiunta dei cosiddetti HiLight Tag mentre si effettua una ripresa. Una funzione molto utile quando si desidera non far perdere tempo a chi volete mostrare il filmato. Ecco come funziona. È possibile aggiungere gli HiLight Tag in tre modi diversi durante la registrazione: premendo il pulsante Impostazioni/Tag posizionato nella parte laterale della GoPro, il tasto Impostazioni/Tag presente sullo Smart Remote (il telecomando) oppure tramite l’icona HiLight Tag nell’applicazione GoPro disponibile per smartphone o desktop.

Rivivere le emozioni al rallentatore

È conosciuta in gergo come registrazione in time-lapse. Si tratta di una tecnica di videoripresa temporizzata che permette di riprendere dei fotogrammi video a intervalli di tempo prestabiliti senza la necessità di scattare tante foto in sequenza. La videocamera, al termine della registrazione, si preoccuperà di assemblare automaticamente tutti i singoli frame da riprodurre – sotto forma di un filmato al rallentatore – sul touchscreen della videocamera, tramite l’applicazione GoPro, oppure sul televisore o il computer.

Video perfetti con lo stabilizzatore

Ci sono situazione in cui tenere ben ferme le mani è impossibile. Una soluzione potrebbe essere appoggiare la videocamera contro il mento o, ancora meglio, acquistare uno dei modelli di stabilizzatore professionale progettati appositamente per le videocamere GoPro. Chi dispone del modello Hero5 può provare lo stabilizzatore video incorporato prima di decidere di comprarne uno “fisico”.

L’effetto slow-motion o fast-motion alla portata di tutti

Le videocamere GoPro offrono una serie di impostazioni relative al frame rate, ossia alla frequenza di registrazione dei fotogrammi. Imparare a gestirli al meglio può avere un reale impatto sulla qualità dei filmati. Un frame rate molto elevato è in grado di conferire più “adrenalina” a un video, mentre uno più basso – magari a risoluzioni più elevate – si rivela ideale in condizioni di scarsa illuminazione. Ogni situazione è diversa, quindi, è necessario sperimentare varie combinazioni sul campo per prendere dimestichezza con le impostazioni fino a ottenere video sempre più originali e di migliore qualità. Per un buon video in slow-motion, per esempio, si potrebbe partire con una risoluzione di 1080p a 120 fps (fotogrammi al secondo).

I filtri che fanno la differenza

Esistono numerosi accessori progettati per tutti i modelli di GoPro e, tra questi, anche filtri. Si tratta di lenti particolari che, non solo proteggono l’obbiettivo, ma provvedono a correggere il colore durante l’acquisizione dei video. Due esempi per tutti. Chi ama le immersioni, solitamente, usa un apposito filtro per contrastare il colore dell’acqua, ma lo stesso può valere per chi cerca di diminuire il più possibile i riverberi in arrivo dalla neve o da superfici riflettenti.

La manutenzione dell’obiettivo è un obbligo

Una ditata o una patina di polvere sull’obiettivo può capitare a tutti, soprattutto quando si riprendono video spericolati in ambienti selvaggi. Pulire, quindi, l’obiettivo deve diventare un’abitudine, meglio se prima di ogni ripresa. Il metodo più efficace consiste nell’alitare leggermente sulla lente in modo da appannarla e poi asciugarla con un panno morbido e pulito ripetendo l’operazione finché l’obiettivo non è completamente pulito. Evitare l’uso dei normali prodotti di pulizia per la casa perché possono seriamente rovinare la lente.

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