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Allarme inondazione: un’intero Stato rischia di essere travolto

Secondo un gruppo di scienziati il grande rischio per il futuro non sarà un grande terremoto, ma una catastrofica inondazione, con due metri di pioggia

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Allarme inondazione: un’intero Stato rischia di essere travolto Fonte foto: 123RF

È diventato quasi una leggenda metropolitana, anche se di leggenda non ha nulla: per il “Big One”, il grande terremoto che potrebbe scuotere la faglia di Sant’Andrea e quindi distruggere completamente la California, secondo alcuni scienziati è questione di quando e non di se.

Ma oggi c’è una nuova previsione: il “Big One” potrebbe non essere un terremoto con conseguente tsunami, ma una tremenda inondazione.

Un “Big One” diverso

Da decenni tutti gli abitanti della California si aspettano il “Big One”, letteralmente “quello grande”. Lo stato si trova infatti sopra la faglia di San’Andrea, dove si incontrano due delle placche che compongono il manto terrestre. In California i piccoli terremoti sono un’abitudine, tanto che i residenti quasi non li notano più: secondo gli scienziati, però, in questi anni la faglia ha accumulato talmente tanta energia da poter esplodere in un disastroso terremoto con un conseguente tsunami, a cui però le città costiere non si stanno preparando adeguatamente.

Ma secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances questo “Big One” non sarà un terremoto, ma un’inondazione, anticipata da una burrasca che durerà un mese: di conseguenza ci saranno fino a due metri e mezzo di pioggia in tutta la California. Tempeste simili si sono verificate in passato, ma allora lo stato non era uno dei più popolosi d’America.

Gli autori dello studio spiegano che in California, negli ultimi millenni, ci sono state piogge e inondazioni così devastanti ogni secolo, e che oggi il rischio di tali eventi è molto sottovalutato. Era il 1862, e il cambiamento climatico non aveva sicuramente gli effetti che ha oggi: eppure la Grande alluvione della California ha allagato lo stato per 480 chilometri di lunghezza (come da Milano a Perugia) e 96 di larghezza. Un’alluvione simile oggi causerebbe tra i 5 e i 10 milioni di sfollati, interromperebbe le principali autostrade dello Stato per settimane e causerebbe ingenti danni economici: un trilione di euro, stimano gli autori dello studio.

La colpa è del cambiamento climatico

Secondo lo studio pubblicato su Science Advances, è il cambiamento climatico che sta facendo aumentare il rischio di inondazioni, che potrebbero sommergere completamente le città californiane e far sfollare milioni di persone in tutto lo Stato. Ogni grado in più di riscaldamento globale aumenta drasticamente le probabilità e le dimensioni della prossima grande inondazione californiana: secondo alcuni scienziati, le raddoppia addirittura.

“I temporali sono peggiori da ogni punti di vista quando colpiscono un pianeta più caldo” ha spiegato Daniel Swain, scienziato dell’Università della California e co-autore dello studio. “Aumenta la quantità di pioggia e anche il vento è più forte”.

Secondo le proiezioni fatte dagli autori dello studio, le tempeste californiane sarebbero alimentate dai cosiddetti fiumi atmosferici. Si tratta di giganteschi fili di vapore acqueo che si estendono per migliaia di chilometri, dalle isole tropicali alla costa ovest degli Stati Uniti.

Sono fondamentali come serbatoio di acqua potabile, ma allo stesso modo sono il serbatoio delle peggiori tempeste di acqua e di neve. Ecco: il cambiamento climatico li renderà ancora più caldi, più intensi e più frequenti.

Se per le città californiane finire sott’acqua sarà un evento catastrofico e distruttivo, ce ne sono altre in giro per il mondo dove le inondazioni arriveranno in modo graduale e inesorabile, facendole finire permanentemente sott’acqua.