Gli astronauti bloccati nello spazio sono tornati, come reagirà ora il loro corpo?
Da una settimana a un mese, ecco quanto occorre per recuperare dopo lo spazio: spiegato l'impatto che ha sul corpo umano
Si era fatto un gran parlare dei due astronauti bloccati nello spazio, comprensibilmente. Una condizione finalmente risolta, dopo una permanenza ben più lunga del previsto, pari a nove mesi. È interessante ora capire in che modo reagirà il loro corpo a questa prova incredibile, dopo il ritorno sulla Terra.
Astronauti bloccati nello spazio
Una sola settimana è stata trasformata in nove mesi di permanenza nello spazio, precisamente presso la Stazione Spaziale Internazionale. Un’esperienza che Suni Williams e Butch Wilmore non dimenticheranno di certo.
Una storia degna di una pellicola, per fortuna senza risvolti negativi eccessivi. Il responsabile del Programma Commercial Crew della Nasa ha spiegato come i due siano sembrati in ottima salute dopo l’ammaraggio della capsula.
È interessante però spiegare come il corpo reagisca a tutto ciò, oltre che la mente. Tanto tempo nello spazio, soprattutto se non previsto, può avere un impatto enorme. Una risposta in merito è giunta dall’ex astronauta della Nasa, Jack Fischer, intervenuto alla Npr.
Come reagisce il corpo allo spazio
L’impatto dello spazio sul corpo umano è alquanto intenso, ha spiegato Fischer. In orbita, infatti, smetti di fare affidamento sul tuo equilibrio e sul sistema vestibolare: “Semplicemente non funzionano”. Di colpo però rientri, con un impatto notevole, anche a causa del processo in sé. Ti ritrovi a oscillare come sulle montagne russe: “Io sono atterrato con una Soyux ed è stato un impatto burrascoso”.
Una situazione differente rispetto a quella degli astronauti da poco rientrati. Loro infatti sono atterrati in acqua. Per quanto Fischer abbia avuto un’esperienza complessa, sulla terraferma tutto è stabile, dopo l’impatto post apertura del paracadute. In acqua l’impatto è maggiormente assorbito ma “poi tutto inizia a dondolare e non è l’esperienza più divertente del mondo”.
Dopo questo processo non è consigliato il consumo d’alcool. Nel caso di Fischer, atterrato praticamente in Russia, ce n’è stato, ha ammesso. Ciò ha però un impatto devastante. Il motivo è presto spiegato: “È come se il tuo corpo avesse già assorbito tre margarita. Sei tanto disidratato e il sistema vestibolare è fuori fase. Sei alquanto instabile e bere alcool è sconsigliato”.
I tempi di recupero
Cosa attende ora Suni Williams e Butch Wilmore? I due hanno dinanzi a loro una fase di recupero fisico. Prima di tornare a sentirsi nuovamente stabili sulla Terra, saldi sulle gambe, possono occorrere pochi giorni o una settimana.
Tutto varia a seconda della persona e dell’esperienza. I due, per quanto addestrati, non erano pronti fisicamente a una prova di questo genere. La cosa più difficile è ritrovare la propria flessibilità. Rispetto all’orbita, infatti, qui le tue gambe tornano a pesare 13-14 kg. Occorre tanto lavoro, che dura ben più di una settimana. Per tornare al massimo della forma, lavorando in maniera intensa e regolare, ci vorrà circa un mese.
Curiosità sui viaggi spaziali è che il corpo si allunga, e non poco. Fischer ha spiegato che per la prima volta in vita sua ha toccato i 186 cm, dai 180 sulla Terra. Purtroppo, al rientro, è un’emozione che dura appena un giorno.