Addio auto a benzina? Allo studio il piano per salvarle
La svolta green del settore automotive è già cominciata, eppure un nuovo studio di alcuni progettisti potrebbe venire in soccorso delle auto a benzina
Che futuro si prospetta per le auto a benzina? Stando a quanto annunciato dalle principali case automobilistiche mondiali, sembra che tra qualche anno non ci sarà più spazio per questo tipo di veicoli, anche se in realtà uno studio può smentire il progressivo accantonamento. Il problema delle vetture in questione è quello dell’impatto ambientale, ma la soluzione sarebbe stata trovata da un gruppo di progettisti.
I nomi sono quelli di Demuynck, Mendoza Villafuerte, Bosteels, Pannwitz, Tietze, Sens, Williams, Bouet e Chaillou, i quali potrebbero essere ricordati come coloro che hanno “salvato” i propulsori termici. Ormai si pensa a qualsiasi alternativa per quel che riguarda i carburanti, come ad esempio il whisky. Per alcuni ricercatori di altissimo livello invece, potrebbe non essere necessario.
Il documento di cui si sta parlando ha analizzato il funzionamento dei vari motori e soprattutto le soluzioni per ridurre i gas a effetto serra. In poche parole i progettisti sono riusciti a dar vita a un sistema avanzato di controllo delle emissioni su un’auto a benzina. L’impatto del veicolo dimostrativo è stato in effetti molto basso, tanto da giustificare un titolo eloquente per lo studio, il quale parla espressamente di “emissioni zero”. Si tratta di una sperimentazione che dura già da qualche anno e che vede come protagoniste le principali aziende del settore.
Cosa accadrà fra tredici anni
L’Unione Europea sembra aver preso la propria decisione, vale a dire l’abolizione delle auto a benzina entro il 2035 e l’obbligo delle sole vetture elettriche entro i prossimi tre lustri. È un punto a favore della propulsione termica, oltre che il segnale che le tecnologie di combustione sono migliorate nel corso del tempo, come anche il trattamento dei gas di scarico. Tra l’altro, ci si è spesso chiesti se le auto elettriche non inquinino davvero, dunque il dibattito è più acceso che mai. Ma che tipo di auto è stata sfruttata a livello dimostrativo?
I numeri dello studio
La macchina che potrebbe rivoluzionare molte convinzioni attuali è dotata di un propulsore a benzina mild-hybrid (48 volt per la precisione), mentre il motore turbo è a iniezione diretta (capacità da 1,5 litri). Per controllare le emissioni ci si è affidati a un catalizzatore e a un filtro antiparticolato che si trova sotto il pavimento del veicolo. Lo studio, poi, fa riferimento a un secondo catalizzatore di scorrimento ad ammoniaca. I numeri non mentirebbero e le emissioni riscontrate sarebbero state molto basse se confrontate con le attuali macchine a benzina. Ci sono prospettive incoraggianti da questo punto di vista?
Secondo gli autori dello studio a cui si sta facendo riferimento, nei prossimi decenni le vetture di tutto il mondo saranno equipaggiate con un motore a combustione interna a basso impatto, a conferma della svolta “green” sempre più in atto. Questo vuol dire che si dovrà intervenire in tempi rapidi per ridurre il riscaldamento globale, altrimenti tutti questi sforzi dell’industria automotive saranno inutili. L’inquinamento, non solo quello delle auto, è dannoso da ogni punto di vista, persino per il nostro quoziente di intelligenza, ma per rimediare c’è ancora tempo.