Avvistate tre nuove stelle, di cui una molto simile al Sole: la scoperta
Grazie al Telescopio Hubble siamo stati in grado di ammirare un sistema che conta su tre stelle, di cui una particolarmente brillante, molto simile al Sole
Il nostro cosmo nasconde ancora centinaia, migliaia di misteri che possono assumere le più svariate forme. L’ultima in ordine di tempo è a dir poco scintillante: gli scienziati della NASA e dell’ESA sono stati infatti in grado di avvistare tre nuove stelle, una delle quali è talmente brillante ed energica da somigliare al nostro Sole.
Attenzione, anche se si tratta di un corpo celeste straordinario, la sua scoperta non implica certo quella di un nuovo sistema solare. Dunque, chi ha associato la notizia a quella del ritrovamento di nuove forme di vita rimarrà deluso. Resta però l’estrema suggestione e il fatto che, scientificamente, le tre stelle siano estremamente rilevanti.
La scoperta delle tre stelle
A “scovare” le stelle nelle profondità del cosmo è stato il telescopio spaziale Hubble, sapientemente manovrato da un team di ricercatori internazionale e multidisciplinare dell’Università di Grenoble I, della Catholic University of America e della University of Alaska Anchorage. La squadra era effettivamente impegnata nella ricerca attiva di nuovi corpi celesti e stelle e il suo scopo era quello di rilevare quelle di una certa potenza, per registrarne comportamenti, mutamenti ed evoluzioni.
Gli obiettivi del telescopio Hubble hanno scandagliato l’Universo, fermandosi in un punto a circa 550 anni luce di distanza dalla Terra. Il motivo di questo stop è stato proprio il sistema a tre stelle, che si trova all’interno di una nebulosa a riflessione (nubi di polvere interstellare che riflettono la luce di stelle vicine). Dopo lo stop del telescopio gli scienziati hanno elaborato un’immagine digitale, poi condivisa sul profilo Instagram di Hubble, che ha reso ancor più mozzafiato la scoperta.
Il sistema triplo
Dall’immagine è possibile vedere in tutto il suo splendore il sistema triplo, formato dalle stelle HP Tau, HP Tau G2 e HP Tau G3. La stella HP Tau appartiene alla categoria T Tauri, dunque è una stella nei primi stadi della propria evoluzione, che non ha ancora iniziato la fusione nucleare ma sta iniziando ad evolversi in una stella alimentata a idrogeno, simile proprio al nostro Sole. HP Tau è anche una stella variabile, ovvero un tipo di stella la cui luminosità apparente varia nel tempo.
Ciò che gli scienziati adesso stanno cercando di capire è se le fluttuazioni di luminosità di HP Tau sono dovute alla natura caotica di una giovane stella in via di sviluppo o se possono essere attribuite a delle macchie solari non del tutto visibili. Nel primo caso, la luminosità varierebbe perché HP Tau presenta un certo livello di instabilità nel disco di accrescimento, con una mescolanza di polveri, gas e materiale proveniente proprio dal disco, mentre nel secondo sarebbe la conferma che si stia trasformando in un nuovo Sole.
Le prossime indagini
Per fare chiarezza, dunque, gli esperti che hanno scoperto il sistema triplo continueranno a monitorare le tre stelle per registrare tutti i brillamenti. Analizzeranno anche la luminosità della nebulosa, che restituisce proprio la luce delle stelle. Tutto ciò servirà anche ad arricchire uno studio in corso sui dischi protoplanetari, insiemi di materiali che nel corso di milioni di anni si assemblano diventando veri e propri pianeti.