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SCIENZA

Calabroni asiatici minacciano l'ecosistema: è già allarme invasione

Sono una vera e propria minaccia al nostro ecosistema: i calabroni asiatici stanno letteralmente invadendo l'Europa. E purtroppo, così facendo, minacciano alcune importanti specie presenti su tutto il continente

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Che siate o no tra le persone che hanno paura di ogni sorta d’insetto dotato di pungiglione, la notizia dovrebbe comunque preoccuparvi: il numero di calabroni asiatici avvistato in Europa (in particolare tra Francia e Regno Unito, per essere precisi) è esponenzialmente aumentato.

Al netto di quanto questo insetto possa o non possa essere pericoloso per l’uomo, argomento di cui non disquisiremo in questa sede, si impone una riflessione su ciò che accade in concomitanza (e di conseguenza) alla sua introduzione nei nostri ecosistemi. Spoiler: purtroppo non è nulla di positivo.

Da dove vengono e come sono fatti i calabroni asiatici

Prima di entrare nel dettaglio delle problematiche cui questa specie aliena sta dando vita in Europa, facciamo chiarezza sul suo arrivo in Europa e su come riconoscerla. Pare che l’insetto sia stato avvistato per la prima volta sul nostro continente nel 2004, precisamente nella regione del Lot-et-Garonne, nel sud-ovest della Francia. Secondo entomologi ed etologi sarebbe arrivato per caso, durante una spedizione di ceramiche importate dalla Cina (in modo simile a quanto avvenuto con il verme martello).

Da quel momento i calabroni asiatici si sono diffusi in tutti i Paesi vicini, tra cui Spagna, Portogallo, Regno Unito e Germania e sono sporadicamente stati avvistati anche in Italia. La loro permanenza in Europa è probabilmente da attribuirsi al cambiamento climatico: l’innalzarsi delle temperature, infatti, ha creato condizioni propizie per il loro stanziamento. Per quanto riguarda il loro aspetto e come riconoscerli, in realtà è abbastanza semplice.

A differenza del calabrone europeo (o Vespa Cabro) che ha un addome giallo chiaro con bande nere, zampe nere o bruno-rossastre, testa gialla e sopra rossa e misura dai 18 ai 23 millimetri, il calabrone asiatico (o Vespa Velutina) ha l’addome nero con una piccola banda giallo-arancio, la testa giallo arancio, le zampe gialle e misura dai 17 ai 32 millimetri.

Perché minacciano l’ecosistema europeo?

Adesso andiamo al sodo, ossia al motivo per cui questi insetti sono così invasivi e minacciosi per l’ecosistema europeo: i calabroni asiatici sono i principali predatori delle nostre api mellifere. In base agli ultimi studi uno solo di questi insetti può cacciare e mangiare fino a 50 api al giorno, e non è tutto qui, perché tra le loro vittime ci sono altri impollinatori come i bombi. La loro presenza, dunque, può avere un grave impatto sull’impollinazione in generale.

Per altro, questi calabroni non solo mangiano e cacciano api e bombi, ma le tengono lontano dai fiori: diversi studi hanno dimostrato che in presenza di questi predatori gli insetti impollinatori si tengono alla larga, cercando di sopravvivere.

L’allarme, le prospettive e le ipotesi

Ma dato che l’apicoltura non è solo un’impresa europea, come mai da questa parte del mondo si trema così tanto? Se ci pensiamo, ci sono oltre 45 milioni di alveari in tutta l’Asia, che ospitano quasi la metà delle api mellifere del mondo: come mai tutte queste api convivono con il calabrone asiatico senza problemi? In realtà si tratta di una pura e semplice questione di allevamento: l’apicoltura europea non ha mai dovuto fare i conti con una minaccia predatoria significativa come quella del calabrone asiatico.

Il succitato calabrone europeo, per esempio, somiglia al calabrone asiatico, ma non ha mai rappresentato una minaccia per le nostre api. Lo stesso vale per la vespa gigante, che apparentemente somiglia all’insetto asiatico, ma è totalmente innocua e docile, al punto da convivere in modo estremamente pacifico con insetti ed esseri umani.

A causa della scarsità di predatori autoctoni, gli apicoltori europei hanno allevato intenzionalmente api più facili da gestire e in grado di produrre maggiori quantità di miele, cosa che da una parte sembrava un vantaggio ma che adesso le rende delle vittime indifese per il calabrone asiatico.

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