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Canone Rai in bolletta? Ecco chi non paga niente

Il Governo conferma che anche nel 2023 il canone RAI si pagherà in bolletta, ma una norma del 2016 ci dice come non pagare il canone senza violare la legge

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Dopo diversi giorni durante i quali circolavano molte notizie su una possibile eliminazione del canone TV dalla bolletta dell’elettricità, ora arriva la smentita ufficiale del Ministero dell’Economia: tutto falso, il canone RAI resta in bolletta per il 2023 e si paga esattamente allo stesso modo.

Nessuno, quindi, può sfuggire dal pagamento di questo contributo/tassa/imposta (le interpretazioni fiscali sono diverse), perché a partire dalla legge 208 del 2015 “è stata introdotta la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista una utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica“.

Se paghiamo la bolletta elettrica, quindi, è perché abitiamo in quella casa e, se ci abitiamo, quasi certamente guardiamo anche la TV. Ma non tutti sono obbligati a pagare il Canone RAI in bolletta e qualcuno è esentato. Ecco chi e perché non paga il canone.

Canone RAI: chi è esentato

Ci sono due grandi categorie di cittadini italiani che possono chiedere l’esenzione dal pagamento del canone: gli anziani con almeno 75 anni di età e i militari. Ad essi si aggiungono anche i riparatori di apparecchi TV che, chiaramente, hanno un locale pieno di televisori ma non li usano per vedere il TG1 o I Soliti Ignoti.

Poi c’è un’ulteriore categoria, molto particolare, di cittadini che non pagano il canone: coloro che sono intestatari di utenza elettrica, e quindi ricevono la bolletta della luce, ma non hanno nell’abitazione un “apparecchio televisivo“. Le virgolette non sono di bellezza, perché c’è voluto un chiarimento ufficiale da parte dell’Ufficio Legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico per stabilire cosa si intenda con queste due parole.

Cosa vuol dire apparecchio televisivo

Secondo quanto specificato dal Ministero nella nota 9668 del 20/04/2016 (Canone abbonamento RAI – definizione di apparecchio televisivo), per “apparecchio TV” si intende “un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente (in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari) o tramite decoder o sintonizzatore esterno“.

Per sintonizzatore, invece, si intende un “dispositivo, interno o esterno, idoneo ad operare nelle bande di frequenze destinate al servizio televisivo secondo almeno uno degli standard previsti nel sistema italiano per poter ricevere il relativo segnale TV“.

Chi non paga il Canone RAI

Dalla lettura della normativa al momento in vigore, dunque, emerge in modo chiaro che il pagamento del canone è legato strettamente alla tecnologia radio, al segnale Digitale Terrestre o Digitale Satellitare. Di conseguenza, se l’apparecchio usato per vedere un contenuto non riceve il segnale radio, il canone non si paga. Ecco qualche esempio di dispositivi sui quali non si deve pagare il canone:

  • PC
  • Mac
  • Smartphone Android
  • iPhone
  • Tablet Android
  • iPad
  • Proiettori video
  • Monitor (non sempre)

Canone RAI e streaming: come funziona

Con questa impostazione, il lettore più smart ha già trovato come non pagare il canone RAI. La parola d’ordine è una sola: streaming. Netflix, Prime Video, Disney+, NowTV e persino RAI Play possono essere viste senza pagare il canone, perché per vederle non serve un “apparecchio TV“.

Ma non solo: stando così le cose è possibile prendere un monitor, collegarlo ad una chiavetta streaming con installata l’app di RAI Play e vedere i canali RAI in diretta senza pagare il canone. Ma se il monitor lo colleghiamo ad un decoder esterno per il DVB-T2 (tramite porta HDMI), allora il canone dobbiamo pagarlo.

Non lo pagheremo, invece, se vedremo un film trasmesso in streaming su uno schermo da 100 e oltre pollici, tramite un proiettore collegato ad un computer.