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Avete mai visto un "cetriolo di mare"? Ecco cosa sono e dove si trovano

I "cetrioli di mare" sono creature abbastanza bizzarre e dall'aspetto sgraziato, che tuttavia hanno un ruolo fondamentale per la biodiversità: ecco a cosa servono.

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Le creature che vivono sui fondali marini sono spesso molto bizzarre e per lo più sconosciute alla maggioranza delle persone. È  proprio il caso del “cetriolo di mare”: in quanti lo hanno mai visto? Si tratta di un animale dall’aspetto decisamente sgradevole, eppure svolge un ruolo fondamentale per la biodiversità. E non è finita qui, perché questo poco simpatico verme d’acqua ha delle capacità davvero incredibili. Scopriamo qualcosa di più.

Che cos’è il cetriolo di mare

Il “cetriolo di mare” è il nome con cui generalmente vengono chiamate le oloturie: queste creature appartengono alla classe degli echinodermi, e sono imparentate con le stelle e i ricci di mare – con i quali, tuttavia, non condivide affatto l’aspetto. Si tratta infatti di animali abbastanza sgraziati, somiglianti a grossi bruchi. Il loro corpo, lungo e cilindrico, è intervallato da spicole calcaree rigide immerse nel derma. Hanno due meati: la bocca, che è circondata da tentacoli ed è in grado di filtrare le particelle organiche di cui i cetrioli si nutrono, e l’ano, che espelle i rifiuti e svolge persino una funzione difensiva.

L’habitat e le sue incredibili abilità

Dove vivono queste strane creature? Sono animali bentonici, ovvero sono strettamente legate ai fondali marini. Alcune specie sono letteralmente fissate al substrato sabbioso, sebbene siano in grado di muoversi se minacciate o se sradicate. Altre invece si spostano lentamente come bruchi, strisciando sul fondale. Per quanto riguarda il loro habitat, i cetrioli sono diffusi sia lungo le zone litoranee che nelle immense profondità oceaniche, nascondendosi tra sabbia melmosa, anfratti di rocce e alghe. Generalmente costituiscono delle popolazioni molto numerose, e sono tra gli animali marini più adatti a sopravvivere negli abissi: alcuni esemplari sono stati individuati ad oltre 10.500 metri di profondità.

Una delle caratteristiche più curiose delle oloturie è la loro capacità di difendersi dai predatori. Il loro ano è in grado di emettere lunghi filamenti appiccicosi, che in alcune specie di cetrioli sono anche tossici, che invischiano il “nemico” permettendo loro di fuggire. Inoltre queste creature possono eviscerare: incredibilmente, riescono ad espellere l’intestino, i polmoni e le gonadi per distrarre eventuali minacce, approfittando della confusione per scappare. No, questo gesto non costa loro la vita, dal momento che i cetrioli possono rigenerare gli organi eviscerati in brevissimo tempo.

Il suo ruolo preziosissimo

Come anticipato, i cetrioli sono davvero molto importanti per la biodiversità, dal momento che svolgono un ruolo di primo piano nella salvaguardia dell’ecosistema marino. Sono infatti detritivori, ovvero degli “spazzini” dei fondali: si cibano di materiale organico che depurano e poi riemettono nell’ambiente, fornendo sostanze preziose per altre creature. Secondo alcuni studi, sarebbero persino in grado di espellere ciò che digeriscono con un pH leggermente basico, una strategia molto utile per combattere l’acidificazione degli oceani (a causarla è l’uomo, con sempre più imponenti quantità di anidride carbonica che vengono assorbite dall’acqua).

Per il loro incredibile valore ecologico, le oloturie sono considerate specie a rischio. In Italia, ad esempio, nel 2022 ne è stata vietata la pesca: sebbene possa sembrare incredibile, questi animali marini sono considerati delle vere prelibatezze da altre parti del mondo, soprattutto nella cucina orientale. In alcuni Paesi, arrivano a costare persino migliaia di dollari al chilo, e sono dunque trattati alla stregua di ingredienti di lusso, come il caviale.