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La Cina sta per accendere il suo sole artificiale

Il primo sole artificiale, creato in Cina e chiamato EAST, supera ogni record e raggiunge i 120 milioni di gradi Celsius. Con risvolti importanti per il nostro pianeta.

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Sole artificiale cinese Fonte foto: Getty Images

Uno degli aspetti più belli del progresso è che, con l’aiuto delle nuove tecnologie, possiamo potenzialmente creare qualsiasi cosa. C’è chi vuole assemblare dei satelliti artificiali fatti di funghi, chi ha messo insieme delle mascherine per salvare le api, e chi ancora progetta futuristiche città su Marte.

In Cina si è poi voluto fare di più e creare quello che potremmo definire il primo sole artificiale. Il progetto risale al dicembre del 2019, quando il governo cinese ha annunciato di aver realizzato un dispositivo destinato a replicare la fusione nucleare, lo stesso tipo di reazione che per l’appunto alimenta il sole. Un anno dopo, il reattore è stato avviato per la prima volta, ma solo adesso torna a catturare l’interesse della comunità scientifica.

Sì perché, per stessa ammissione dei suoi creatori, la mattina del 28 maggio il reattore cinese EAST (Experimental Advanced Superconducting Tokamak) ha raggiunto un nuovo record mondiale. E si è finalmente “acceso” come il più importante dei corpi celesti. Il superconduttore sperimentale avanzato ha infatti toccato la temperatura del plasma di 120 milioni di gradi Celsius, che è riuscita a rimanere stabile e soprattutto controllata per ben 120 secondi. Non solo, per i successivi 20 secondi il “sole” della Cina ha sfiorato i 160 milioni di gradi Celsius, almeno a sentire i giornali locali.

Il precedente record di 100 milioni di gradi per 10 secondi è stato quindi ampiamente superato, fissando un traguardo eccezionale per la ricerca. Per Li Miao, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Università meridionale della Scienza e della tecnologia a Shenzhen, si tratta di un passo fondamentale per mantenere la temperatura a un livello stabile per molto tempo, e per far funzionare a pieno regime il reattore della fusione nucleare.

Se il nostro sole riesce a creare questa reazione naturalmente – soprattutto grazie alla forza di gravità -, noi dobbiamo necessariamente ricorrere a generatori super potenti e stabili per andare a forzare l’unione degli atomi. Con il deuterio, elemento che si trova principalmente nell’acqua, si può alimentare il loro movimento: per fare un esempio, un litro di acqua di mare può produrre l’equivalente energetico di 300 litri di benzina attraverso la fusione nucleare.

Non sappiamo però ancora quando riusciremo effettivamente a usare questo tipo di energia. Secondo Lin Boqiang, direttore del Centro China per la ricerca dell’economia dell’energia, ci vorranno almeno trent’anni per poter produrre un sole artificiale funzionante. I risultati attuali sono comunque incoraggianti, e ci avvicinano sempre di più a quel momento epocale in cui saremo in grado di produrre energia pulita e praticamente illimitata. Proprio come quella di una stella.

Andrea Guerriero