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Comuni e città in Italia dove la temperatura sta aumentando sempre di più

L'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha aggiornato le informazioni relative al meteo del nostro paese, evidenziando le città più calde

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La primavera è entrata nel vivo, anche se le condizioni climatiche in Italia non fanno proprio pensare a questo periodo dell’anno. Il maltempo imperversa in ogni zona del nostro Paese e quindi le belle temperature sono soltanto un pallido ricordo. Un aggiornamento dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) permette però di intuire quanto possono essere torride le nostre regioni.

L’ente ha infatti diffuso la serie storica di informazioni statistiche sul meteo del Belpaese, consentendo di capire quali sono state (e probabilmente quali sono ancora) le città più calde d’Italia. Volendo essere ancora più precisi, i dati sono stati aggiornati fino al 2021 e fanno riferimento ai 109 capoluoghi di Provincia.

Le temperature medie delle città più calde

L’ISTAT è andato a esaminare i vari indicatori delle temperature medie annue e le precipitazioni complessive nei dodici mesi, affidandosi in particolare alle cosiddette stazioni termo-pluviometriche che si trovano nelle città. Tra l’altro, è stato effettuato anche un interessante confronto con altri periodi storici, vale a dire l’arco temporale che va dal 1981 al 2010 e quello dal 1971 al 2000. Ebbene, due anni fa la temperatura media annua di tutti i capoluoghi era di 15 gradi, in linea con quanto riscontrato nel decennio compreso tra il 2006 e il 2015. Circa la metà delle città (49 nello specifico) sono state interessate da un aumento rispetto ai due lustri precedenti.

Tra le città più calde d’Italia bisogna citare Catania che ha registrato l’incremento maggiore, oltre due gradi centigradi. Altre tre località siciliane la seguono in questa speciale classifica, cioè Enna, Agrigento e Caltanissetta, tutte con oltre un grado in più. Per quel che riguarda i capoluoghi di Regione, invece, sempre nel 2021 la temperatura media (15,5 gradi) è stata interessata da una anomalia positiva, se confrontata con il trentennio 1981-2010. Le anomalie positive hanno riguardato tutte le città in questione, a partire da Roma (1,6 gradi in più), Perugia (+1,2) e Catanzaro (+1,1).

Le notti tropicali delle città più calde

C’è un altro aspetto che vale la pena approfondire, quello delle notti tropicali. Con queste due parole i climatologi fanno riferimento a nottate con temperature molto alte, ad esempio quando non si scende al di sotto dei venti gradi. Anche in questo caso ci sono stati diversi aumenti. Oristano ha registrato 40 notti tropicali in più rispetto al trentennio precedente, ma non è andata meglio a Catania e Siracusa (28 notti). Sono state interessate da oltre venti fenomeni di questo tipo anche Cagliari, Enna e Brindisi. Un quadro chiaro delle città più calde d’Italia non può fare a meno delle precipitazioni totali annue.

Sempre secondo l’ISTAT, nei 109 capoluoghi di provincia esaminati i millimetri di pioggia sono stati 746, 119 in meno rispetto ai valori del decennio 2006-2015. Le diminuzioni più consistenti hanno interessato Verbania (quasi 500 millimetri in meno), Cremona (oltre 400) e Rimini (poco più di 400). Tre sono invece le località che, da questo punto di vista, hanno avuto il trend inverso, vale a dire Benevento (261 precipitazioni in più), Lucca (254) e Campobasso (poco meno di 249). Si tratta di informazioni di grande interesse e che nei prossimi mesi verranno ulteriormente approfondite per una migliore comprensione.