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Perché (e dove) le palme da cocco sono a rischio: potrebbero scomparire per sempre

È allarme per la possibile sparizione delle palme da cocco, tipiche dei paesaggi tropicali: tutta colpa del riscaldamento globale.

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Cocco a rischio di estinzione: le palme, che caratterizzano anche scenari tropicali da sogno, potrebbero sparire. Quali sono le aree dove è già scattata l’allerta per le palme da cocco e perché ci troviamo di fronte a questo scenario?

Cocco a rischio: dove e perché

Le palme da cocco, simbolo delle spiagge tropicali, rischiano di scomparire. Sembra surreale, eppure è una prospettiva che si sta concretizzando in luoghi deputati per tali piante, come la Guadalupa. Qui gli alberi affrontano minacce naturali e indotte dall’uomo. Il cambiamento climatico, le malattie invasive e gli interventi per la protezione costiera stanno mettendo in crisi la sopravvivenza del cocco, essenza stessa del paesaggio marino tropicale.

Nella splendida cornice della Guadalupa, un territorio d’oltremare francese noto per le sue spiagge da cartolina, le palme da cocco vengono progressivamente rimosse. Paradossalmente, anziché proteggere la costa, queste piante contribuiscono all’erosione costiera.

Il loro apparato radicale, piccolo e superficiale, non è in grado di ancorare efficacemente la sabbia. Quando una palma cade, spesso a causa di forti mareggiate, il terreno viene esposto all’azione erosiva del mare. Di fronte a queste evidenze, le autorità locali stanno promuovendo la sostituzione delle palme con specie vegetali endemiche, più adatte a stabilizzare il suolo e contrastare l’avanzamento delle acque.

Uno degli interventi principali è il riposizionamento delle palme da cocco nell’entroterra, un’operazione che mira a preservare l’albero emblema dei Tropici senza compromettere la stabilità delle coste. Tuttavia, si tratta di una strategia non esente da difficoltà.

Oltre al problema dell’abbattimento per via delle tempeste, le palme da cocco sono minacciate da una malattia nota come “ingiallimento fatale“, causata da un insetto simile a una cicala. Questo parassita infetta l’albero, portandolo rapidamente alla morte. La malattia si manifesta con la caduta precoce delle noci di cocco e il progressivo ingiallimento delle foglie, segnali che preannunciano un destino irreversibile.

Quello appena descritto non è un fenomeno nuovo. Le sue tracce storiche risalgono al XIX secolo, quando se ne fece cenno in un poema haitiano. Eppure, la sua diffusione è cresciuta in modo preoccupante negli ultimi decenni, decimando interi palmeti in diverse regioni tropicali, inclusa la Guadalupa. Qui, nove focolai della malattia sono stati identificati in vari punti dell’arcipelago, sia su proprietà private che in aree pubbliche. La risposta immediata è stata drastica: le palme infette devono essere abbattute per impedire il contagio di altre piante.

Purtroppo, al momento non esiste una cura efficace per questa malattia. La strategia principale consiste nel monitorare attentamente i focolai e reimpiantare nuove palme per ogni albero abbattuto, nel tentativo di contenere i danni e preservare l’ecosistema locale. Però, il processo è lento e richiede risorse considerevoli.

Il ruolo del cambiamento climatico

Anche i cambiamenti climatici giocano un ruolo cruciale nella crisi delle palme da cocco. L’innalzamento del livello del mare, insieme a eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, accelera l’erosione costiera e crea condizioni favorevoli per la proliferazione di parassiti e malattie.

La palma da cocco, pianta che un tempo sembrava invulnerabile, si trova ora in una posizione di fragilità che riflette quella di molti altri elementi della biodiversità tropicale.

Nonostante la gravità della situazione, l’impatto economico diretto della scomparsa delle palme da cocco è relativamente contenuto. In Guadalupa, il commercio della noce di cocco è dominato da venditori ambulanti che la offrono ai turisti, non sviluppando grossi volumi. Tuttavia, il vero valore di queste piante risiede nel loro ruolo “iconico”. Sapere che ci sono evoca immediatamente immagini di vacanze esotiche, spiagge incontaminate e un’atmosfera rilassata. La loro perdita potrebbe avere un impatto significativo sull’attrattiva turistica delle regioni tropicali.

La lotta per salvare le palme da cocco rappresenta un microcosmo tra le tante sfide globali legate al cambiamento climatico e alla conservazione della biodiversità. Questi alberi, che per secoli hanno resistito alle intemperie e adornato le coste tropicali, sono ora al centro di un articolato equilibrio tra esigenze ecologiche, economiche e culturali.

Riusciremo a salvaguardarle per le future generazioni o dovremo accettare la scomparsa delle palme da cocco come l’ennesimo segno dell’impatto umano distruttivo sull’ambiente? La risposta potrebbe ridefinire anche un intero immaginario collettivo legato ai Tropici.

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