Come recuperare i tuoi file quando il computer non si accende più
Se per alcuni motivi non riuscite più a riavviare il computer è possibile provare a tornare in possesso dei file contenuti nell'hard disk: ecco cosa fare
Il vostro computer ha deciso di non accendersi più. Le avete provate tutte: niente, sembra davvero morto. In questi casi, il primo pensiero corre ai dati, soprattutto se vi siete dimenticati di effettuare un backup di tutto quello che il disco fisso contiene. Cosa fare?
Prima di farvi prendere dal panico, se l’hard disk non è danneggiato in modo irreversibile è ancora possibile recuperare tutti i file. State tranquilli, è una procedura molto semplice. Prima di entrare in azione, descrivendo le procedure per provare a tornare in possesso dei dati contenuti in un PC che non si avvia più, è bene ricordarsi di salvare di tanto in tanto i propri file. Tutti.
Può capitare in qualsiasi momento, infatti, che il computer smetta di funzionare, anche per cause banali come, ad esempio, la cancellazione per errore di un file di sistema, un bug nell’aggiornamento oppure un attacco malware. Detto ciò, cerchiamo di capire come recuperare i file del pc in "panne".
- Affidarsi al supporto di un tecnico
- Utilizzare una distribuzione Linux
- Rimuovere l’hard disk
- Utilizzare il martello
Affidarsi al supporto di un tecnico
L’hard disk è uno dei componenti fondamentali del PC. Un problema tecnico che renda impossibile l’accesso ai file salvati sul disco fisso non è una cosa semplice da affrontare per gli utenti meno esperti. Chi non ha tanta dimestichezza con l’informatica, quindi, potrebbe preferire affidarsi a un tecnico per risolvere il problema e tentare di recuperare i dati dall’hard disk. Come vedremo di seguito, ci sono alcuni sistemi per completare l’operazione.
Utilizzare una distribuzione Linux
Se il disco fisso è ancora "in vita", una soluzione molto efficace nel recupero dei file del computer che non si riavvia è provare a utilizzare una distribuzione Linux "live", utilizzando un DVD oppure un’immagine ISO scaricata su chiavetta USB.
Se il computer parte con il file, che contiene una delle tante versioni del sistema operativo open source, significa che non è danneggiato completamente. La distribuzione consente di visualizzare i vari dischi fissi, compreso quello su cui sono memorizzati i nostri file. A questo punto da Linux non vi resta che inserire nel pc un supporto esterno e trasferirci tutti i dati presenti nell’hard disk.
Il sistema più semplice è utilizzare Ubuntu. Basta accedere al sito ufficiale (ubuntu-it.org) e cliccare su Scaricalo subito. Nella pagina di download, basta premere sui link presenti per accedere alla guida ufficiale e aggiornata che illustra il modo in cui creare il DVD o la pennetta USB con la ISO pronta all’uso.
Rimuovere l’hard disk
Il secondo procedimento è riservato agli utenti più esperti e consiste nel rimuovere fisicamente l’hard disk dal computer danneggiato e collegarlo a un altro pc. Il sistema funziona sempre se il disco fisso non è gravemente compromesso.
È possibile, infatti, che siano altri componenti hardware a impedire al computer di riavviarsi. Fate attenzione: prima di proseguire, staccate il computer dalla corrente elettrica. Poi, individuate l’hard disk e toglietelo dal suo alloggiamento.
La soluzione più semplice e soprattutto sicura è inserire il disco fisso rimosso in degli appositi box, acquistabili per pochi euro, che trasformano l’hard disk interno in uno esterno.
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Utilizzare il martello
Se proprio non c’è stato verso di recuperare i file, non fate l’errore di buttare il computer con all’interno l’hard disk. Il motivo è abbastanza semplice: un malintenzionato esperto potrebbe recuperare i vostri dati personali, anche se voi non siete stati in grado di farlo. Dunque, prima di sbarazzarvi del computer – il consiglio vale per qualsiasi device elettronico su cui sono stati memorizzati dei file – è importante rimuovere il disco fisso e distruggerlo. Nel senso letterale del termine.
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