È arrivata la Cometa Verde: ma è successo qualcosa di molto raro
Avreste mai immaginato di poter vedere una cometa con la coda "rotta"? Ebbene, questo è quello che è successo alla Cometa di Neanderthal, che sta solcando i nostri cieli. E che si sta "comportando" in modo davvero insolito
Passa una volta ogni 50.000 anni: la Cometa di Neanderthal, recentemente ribattezzata cometa verde, è un’ospite speciale e attesissima dei nostri cieli. Nelle prossime notti basterà alzare lo sguardo alla volta celeste per vederla, assistendo a un momento storico. Ma c’è di più: pare infatti che questa splendida stella stia subendo dei cambiamenti davvero rari, per via di una serie di coincidenze.
Il risultato è un fenomeno davvero particolare, che riguarda la sua coda. Osservandola, infatti, si potrebbe notare qualcosa di strano, come se il corpo della stella e la sua coda fossero due cose distinte e separate. È qualcosa di grave? Niente affatto. E riuscire a vedere una cosa del genere significa guardare qualcosa di ancor più raro.
L’arrivo della Cometa di Neanderthal
Prima di spiegare nel dettaglio cosa sta succedendo alla Cometa Verde, il cui passaggio è uno degli eventi astronomici del 2023 più attesi in assoluto, bisogna fare un passo indietro. Fino a un anno fa, infatti, nessuno si aspettava di assistere a un fenomeno tanto raro: la cometa si è “autoannunciata” a marzo del 2022, comparendo nel campo visivo di una delle telecamere altamente specializzate del telescopio Samuel Oschin, situato presso l’osservatorio di Monte Palomar in California.
Una volta avvistata, gli scienziati della Zwicky Transient Facility (associazione d’indagine astronomica collegata all’osservatorio californiano) hanno indagato per capire bene di cosa si trattasse: all’inizio, infatti, la stella sembrava essere un “semplice asteroide”. Dopo alcuni studi, invece, è stata identificata come la cometa C/2022 E3 (ZTF), anche grazie alla presenza sempre più visibile della sua coda. Per gli scienziati è stato stupefacente scoprire che la cometa stava proprio puntando verso l’orbita terrestre e che l’ultima volta che ciò è accaduto risale a ben 50.000 anni fa, quando sulla terra camminava l’uomo di Neanderthal (da qui il suo nome).
La Cometa Verde e lo strano fenomeno
La cometa, che brillava con una magnitudine di 17,3, ha continuato il suo percorso relativamente indisturbata, fino a quando si è avvicinata al Sole. È proprio a questo punto che è avvenuto qualcosa che ne ha cambiato le sorti. A notare quanto stava accadendo sono stati gli scienziati dell’Himalayan Chandra Telescope dell’India, che hanno registrato il fatto che la nostra Stella Madre stava vaporizzando il ghiaccio della coda della cometa.
Fin qui, nulla di troppo anomalo: è strano, sì, ma può succedere. Tuttavia, gli scienziati si sono sentiti in dovere di continuare a monitorare il corpo celeste, dato questo passaggio ravvicinato. Ed ecco individuato il fenomeno insolito: la cometa ha cominciato a subire un’apparente mutazione che si chiama “disconnessione“. In sostanza è come se la coda si staccasse dalla testa: l’impressione, in base a quando la si osserva, è che la lunga estremità luminosa sia leggermente separata o del tutto recisa dalla stella, pur seguendola in tutto e per tutto.
In realtà, il fenomeno è probabilmente dovuto al vento solare che ha colpito la cometa quando è passata accanto all’astro. Infatti, uno studio ha dimostrato che quando le comete interagiscono con le tempeste solari spesso le loro code si alterano, assumendo nuove forme, tra cui proprio quella disconnessa, in cui la coda appare sradicata dalla testa della cometa e se ne allontana, pur continuando a camminare dietro di lei. Pare comunque che nel caso della Cometa Verde possa essere un fenomeno transitorio, perché una recente espulsione di massa coronale dal Sole avrebbe poi causato una riconnessione magnetica.
Quando vedere la Cometa Verde
Che sia connessa o disconnessa, comunque, poco importa: vedere la Cometa di Neanderthal resta straordinario. Se vi state chiedendo quando vederla, il corpo celeste raggiungerà il punto più vicino alla Terra il 1° febbraio alle 18:11, ma già durante queste notti è osservabile in condizioni favorevoli (assenza di inquinamento luminoso e osservazione nella seconda parte della notte).
Secondo gli esperti, nonostante possa essere individuabile a occhio nudo, è comunque meglio armarsi di binocolo (o telescopio) per scorgerla più facilmente e per poterne osservare al meglio tutte le caratteristiche.