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SCIENZA

Emerso dagli abissi, cosa sappiamo di questa nuova specie

I calamari Bobtail sono esemplari davvero curiosi e sorprendenti, come confermato dalle ultime scoperte che sono state condotte sulla specie

Gli abissi marini hanno il pregio di stupire di continuo: le scoperte di nuove specie, in particolare, sono all’ordine del giorno anche se poi queste novità vanno aggiornate per conoscere dettagli sempre più interessanti. Il caso emblematico è quello dei cosiddetti calamari Bobtail del Brennero, uno dei più piccoli in assoluto per quel che riguarda il nostro pianeta.

L’animale in questione è stato individuato per la prima volta nel 2019, per la precisione nel corso di una immersione notturna al largo dell’isola giapponese di Okinawa. Lunghi non più di cinque centimetri e dalla forma tozza, sono abituati a palesarsi principalmente di notte, ma non si tratta delle uniche particolarità che si sanno in merito.

Come si difendono i calamari Bobtail

Di recente, l’Università di Vienna ha esaminato più a fondo i calamari, accertando come siano capaci di congelarsi letteralmente nel momento in cui vengono illuminati. Ecco perché sono semplici da catturare in orario notturno, mentre di giorno adottano una tecnica speciale di mimetizzazione. Come altri esemplari marini, si nascondono nel fondale e lanciano i granelli di sabbia sul proprio corpo, attaccandoli in modo da non risultare appunto visibili. In aggiunta, possono distrarre i predatori rilasciando l’acido della loro pelle che poi rimane sospeso nell’acqua come una vera e propria esca. Ma non è finita qui.

Gli scienziati hanno voluto sequenziare il DNA di questi calamari, appurando come fosse una specie che non corrispondeva a nessun’altra segnalata fino a quel momento. Il nome è molto particolare, ma il Brennero non deve far pensare al celebre valico alpino che si trova in provincia di Bolzano. Il mollusco cefalopode è stato dedicato a un Premio Nobel, il professor Sydney Brenner che ha ricevuto questo riconoscimento nel 2002 per la medicina. Brenner ha studiato a lungo i cefalopodi, anche se quello Bobtail è molto meno aggressivo di altri esemplari simili, come ad esempio i polpi. Nel 2021 sono state ottenute altre informazioni preziose in tal senso.

La prima apparizione dei calamari sulla Terra

Gli studi degli ultimi mesi si sono concentrati sui batteri luminosi simbiotici dei calamari Bobtail del Brennero, una delle loro caratteristiche più affascinanti: in pratica, l’evoluzione della specie è stata diversa a seconda del gruppo di appartenenza, dato che esistono calamari del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico, mentre altri provengono dall’Oceano Indiano e da quello Pacifico. I Bobtail apparirono per la prima volta sul nostro pianeta alla fine dell’Oligocene, circa 30 milioni di anni fa. L’epoca appena citata è stata definita spesso come un fondamentale momento di transizione, un collegamento ideale tra l’arcaicità dell’Eocene (il periodo precedente) e gli ecosistemi più moderni del Miocene (quello successivo).

La prima apparizione dei calamari avvenne nell’antico Mare di Tetide, un oceano vero e proprio che in passato separava l’attuale parte settentrionale dell’Africa dall’Europa e dal continente asiatico. L’apertura di questo oceano avvenne circa 250 milioni di anni fa e i molluschi di recente scoperta spuntarono proprio nel momento in cui Tetide cominciava a sparire. Per questo motivo sono testimoni di un passato lontanissimo dai giorni nostri e ci possono far comprendere meglio come è evoluta la Terra nel corso delle ere geologiche.