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Facebook: rispettare la privacy costa 10 miliardi all'anno

Il Wall Street Journal rivela che Facebook nel 2022 perderà 10 miliardi di dollari a causa della nuova modalità di gestione della privacy imposta da Apple su iPhone e iPad

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Facebook Fonte foto: kovop58 / Shutterstock

Secondo un report del Wall Street Journal gli investitori pubblicitari stanno abbandonando la nave Faceook-Meta. Il perché è presto detto: i costi pubblicitari sono lievitati, la resa è scarsa e trovano più conveniente fare affari acquistando annunci a pagamento su Google. Al centro del crollo della raccolta pubblicitaria del social blu la nuova funzione di iOS App Tracking Transparency (introdotta da Aprile 2021 su iOS 14.5 in poi), per cui bisogna autorizzare ogni app al tracciamento pubblicitario.

Infatti, nell’articolo del WSJ si racconta dell’impennata insostenibile dei costi per inserzione pubblicitaria: i piccoli artigiani si ritrovano ora a dover spendere per un annuncio fino a 10 volte in più rispetto allo scorso anno. Le pubblicità poi non sono più efficaci come prima dell’avvento delle restrizioni di Apple, poiché non è più possibile targettizzarle per un pubblico specifico e quindi bisogna comprarne sempre di più. Spesa che moltissime aziende piccole e medie ma anche artigiani, non sono in grado di sostenere. E a beneficiarne sembra sia proprio Google, che ha una piattaforma di annunci alternativa: quella per gli annunci tra i risultati delle ricerche e all’interno delle app Android. Anche se con il progetto Sandbox, nel giro di un paio di anni, anche Google potrebbe subire conseguenze nel comparto pubblicitario.

Facebook perde 10 miliardi

A inizio del mese di Febbraio, con la presentazione del bilancio dell’ultimo trimestre 2021, Meta aveva ammesso che con l’applicazione della nuova privacy policy voluta da Apple, le vendite pubblicitarie nel 2022 si sarebbero ridotte di circa 10 miliardi di dollari. Annuncio che ha spaventato investitori e acquirenti pubblicitari ma che, a quanto pare, sta diventando realtà.

Questo perché gli utenti delle app del gruppo Meta per iPhone e iPad, da quando è in funzione la App Tracking Transparency, ricevono un avviso quando installano l’app in cui viene chiesto loro se concedere all’applicazione il tracciamento dell’IDFA, cioè l'”Identifier for Advertising“, l’identificativo unico dell’utente ai fini pubblicitari.

Il mondo senza IDFA

Questo IDFA, nel mondo Apple, è stato usato per anni al fine di tracciare l’utente e tutto ciò che fa sul Web, anche se in modo anonimo: non si sa che si chiama Mario Rossi, ma si sa il suo IDFA. Facebook, tracciando l’IDFA, può scegliere a chi mandare una specifica pubblicità e tale pubblicità risulta molto efficace, perché è perfettamente in target.

Chi vuole farsi pubblicità su Facebook, quindi, con il tracciamento degli utenti sa che saranno soldi ben spesi e, soprattutto, che non spenderà più di quanto realmente necessario. Senza IDFA, invece, i costi per la pubblicità salgono, perché non sapendo a chi ti rivolgi devi rivolgerti a più persone, e i risultati scendono, perché in pratica “si spara nel mucchio“.

Risultato? Molte meno aziende comprano pubblicità su Facebook.