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Il papà di WhatsApp spiega perché devi cancellarti da Facebook

Brian Acton, fondatore di WhatsApp insieme a Jan Koum, torna a scagliarsi contro Facebook, consigliando di cancellarsi dalla rete social di Mark Zuckerberg

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Cancellarsi da Facebook Fonte foto: Wachiwit / Shutterstock.com

Se c’è una storia esemplare di un padre che rinnega un figlio, di sicuro è quella di Brian Acton e di WhatsApp. Acton, programmatore americano classe 1972, dopo aver lavorato per Apple, Adobe e Yahoo nel 2009 fonda insieme al collega Jan Koum il più famoso e usato servizio di messaggistica istantanea del mondo. Che pochi anni dopo, nel 2014, ha venduto a Facebook Inc. per la cifra di 19 miliardi di dollari.

Da tempo, però, Acton non è più per nulla d’accordo con la strada intrapresa da WhatsApp e da Facebook. La prima volta che il papà di WhatsApp si è scagliato contro Facebook è stato in occasione dello scandalo Cambridge Analytica: il 21 marzo 2018, Acton semplicemente twittò al mondo: “It is time. #deletefacebook“. Ovvero: “E’ arrivato il momento. Cancellatevi da Facebook“. Il risultato fu praticamente nullo, quasi nessuno si cancellò da Facebook o da WhatsApp e, se lo fece, non fu certo perché lo disse Acton. Di fatto Facebook è ancora il social network più usato al mondo e WhatsApp è il servizio di messaggistica più usato al mondo, quindi gli sforzi di Acton sembrano non aver portato a grandi risultati.

Perché bisogna cancellarsi da Facebook

Ora, però, il buon Brian torna alla carica ribadendo l’esigenza di rinunciare all’uso del social network di Mark Zuckerberg e ai vari WhatsApp e Messenger in nome della privacy. Durante una lezione che ha tenuto alla Stanford University (che ha sede nel cuore della Silicon Valley e dalla quale attingono a piene mani le aziende Tech quando cercano giovani da assumere), riferendosi a Facebook, Apple e Google e alla loro difficoltà nel moderare i commenti, Acton ha ribadito il concetto: “Queste aziende non sono attrezzate per prendere decisioni del genere. E noi gli diamo il potere. Questo è il lato storto della questione. Noi ci iscriviamo a questi siti. Compriamo i loro prodotti. Cancellatevi da Facebook, ok?“.

Qualcuno, più di uno a dire il vero, gli ha fatto notare che né lui né Koum hanno avuto molte remore ad intascare 19 miliardi di dollari da Facebook con la vendita di WhatsApp. Ma Acton si difende affermando che non poteva fare altro: “Avevo 50 dipendenti e dovevo pensare a loro e al denaro che potevano ottenere da questa vendita. Dovevo pensare agli investitori e dovevo pensare alla mia quota di minoranza. Non avevo il pieno controllo e non potevo dire no, anche se lo volevo“.