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Impedire di spiare il cellulare, la privacy su iPhone

Ogni volta che si accede allo smartphone e si usa una delle sue funzioni, si lascia una traccia digitale indelebile: è bene pensare che la privacy su iPhone e su qualunque altro smartphone sia importante e vada difesa: ecco come.

iPhone è uno dei dispositivi mobili più popolari al mondo e, come tale, molte persone si affidano ad esso per la gestione delle loro informazioni personali. Per questo motivo, la privacy è diventata un tema sempre più importante per gli utenti di iPhone. Fortunatamente, Apple ha sviluppato diversi strumenti per la privacy che consentono agli utenti di gestire meglio le loro informazioni personali e proteggere la loro privacy. In questo testo esploreremo alcuni di questi strumenti.

Il controllo di trasparenza delle app

Il primo strumento che vogliamo menzionare è “App Tracking Transparency“. Con iOS 14.5, Apple ha introdotto questa nuova funzione che richiede alle app di ottenere il consenso dell’utente prima di tracciare le sue attività. Ciò significa che se un’app vuole utilizzare i dati dell’utente per pubblicità mirata o per altri scopi, deve ottenere il permesso dell’utente per farlo. Questo è un importante passo avanti per la privacy degli utenti, in quanto impedisce alle app di raccogliere e utilizzare le loro informazioni personali senza il loro consenso.

Non solo, perché ora è possibile impedire alle singole applicazioni di tracciare quello che noi facciamo su iPhone all’esterno delle applicazioni stesse: perché Facebook deve sapere su quali siti navighiamo nel corso di una nostra giornata qualunque? Perché alcune applicazioni devono sapere dove siamo anche quando non le stiamo utilizzando? Esiste una ragione per cui i nostri comportamenti su Internet vengono tracciati da app che abbiamo installato, praticamente senza mai usarle?

Cliccare su Impostazioni → Privacy e sicurezza → Tracciamento: si può scegliere se attivare o disattivare il tracciamento per applicazioni specifiche o se eliminarlo del tutto quando si installa qualunque app (scelta consigliata)

Dynamic Island iphone 14 Pro MaxFonte foto: MisterGadget.Tech

Le limitazioni alla localizzazione

Un altro strumento per la privacy che Apple ha introdotto è la funzione “Limitazione localizzazione“. Questo strumento consente all’utente di decidere quando e come un’app può accedere alla sua posizione. Se l’utente sceglie di limitare l’accesso alla posizione, le app non saranno in grado di raccogliere informazioni sulla posizione dell’utente. Ciò è particolarmente importante per coloro che desiderano mantenere la loro posizione privata e non vogliono che le app traccino i loro movimenti.

Molte applicazioni per funzionare richiedono necessariamente l’abilitazione del posizionamento geografico, ora però c’è una ulteriore possibilità, quella cioè di trasmettere una posizione approssimativa, grazie a cui il nostro indirizzo di casa, per fare un esempio, non potrà mai essere tracciato.

In altri casi, invece, è possibile fare in modo che l’applicazione acceda alla nostra posizione solo ed esclusivamente quando la stiamo utilizzando.

Andare su: Impostazioni → Privacy e sicurezza → Localizzazione: È possibile ridurre l’accesso a Mai, Chiedi la prossima volta o Quando condivido, Mentre usi l’app.

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Il potenziamento delle password

La funzione “Password autogenerata" è un altro strumento per la privacy che Apple ha introdotto. Questa funzione consente agli utenti di creare password uniche e complesse per i loro account online, senza doverle memorizzare. Quando l’utente crea un account online, l’iPhone suggerisce una password autogenerata che è composta da numeri, lettere e caratteri speciali. Questo rende le password molto più sicure e difficili da indovinare o hackerare, riducendo il rischio di violazioni della privacy.

La generazione automatica delle password di iPhone serve soprattutto a scongiurare una delle peggiori abitudini che si possano avere online: usare la stessa password per tutti i propri account. A questo punto, basta affidarsi alla memoria di iPhone per proteggere i propri accessi, senza dover impazzire in esercizi di memoria impossibili.

La navigazione protetta

Inoltre, Apple ha sviluppato una funzione chiamata “Private Relay“. Questa funzione è progettata per proteggere la privacy degli utenti durante la navigazione su Internet. Quando l’utente utilizza Safari su un dispositivo Apple, Private Relay crittografa i dati dell’utente in modo che nessuno, nemmeno Apple, possa vederli. Questo significa che l’utente può navigare su Internet in modo anonimo e che le sue informazioni personali rimarranno private.

Questo è solo uno degli strumenti presenti, perché ora iPhone impedisce anche il tracciamento incrociato tra siti Internet: un utente non lo sa, ma quando entra nel sito di un concessionario d’auto scarica un cookie, che comincia a registrare informazioni. Quando poi accede al sito Internet di un albergo, accoglie nel proprio computer un ulteriore cookie, che traccia altri dettagli sulle nostre attività online. Alcuni di questi cookies comunicano tra loro trasferendo le informazioni raccolte, ora Apple impedisce questa pratica.

Andare su Impostazioni → Selezionare Safari → Scorrere fino alla sezione Privacy e Sicurezza e selezionare Blocca cross-site tracking

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Come nascondere le app

Un altro strumento per la privacy che Apple ha introdotto è “App Library“. In realtà, questa opzione è immaginata per tutt’altro, ma può essere sfruttata anche in funzione della difesa della propria discrezione. Questa opzione consente all’utente di organizzare le app in modo da rendere più facile trovare ciò che si sta cercando. Non è per questo lo scopo di cui parlavamo: in realtà App Library offre anche un’opzione per nascondere le app sullo schermo principale, consentendo quindi all’utente di mantenere le app private o nascoste ad occhi indiscreti.

La difesa della posta elettronica

L’uso della posta elettronica può nascondere insidie che nemmeno immaginiamo, in particolare quando leggiamo un messaggio che viene generato da una newsletter: all’interno dei messaggi che vengono spediti in maniera massiva ci sono delle tracce di codice, grazie a cui il mittente saprà se apriamo il messaggio, cosa leggiamo, ma soprattutto dove noi leggiamo i nostri messaggi.

Tutte queste informazioni vengono filtrate se si utilizzano gli strumenti per la protezione della posta elettronica, che sono disponibili dentro iPhone.

Cliccare su: Impostazioni → Mail → Protezione della privacy

Come sapere cosa fanno le app installate

A distanza di qualche tempo dall’acquisto o dalla prima configurazione, oppure dopo aver installato un numero elevato di app, è difficile riuscire a ricordare quali autorizzazioni sono state concordate alle diverse applicazioni.

Per questo motivo ci sono due strumenti molto utili, il primo è quello del resoconto sulla privacy delle app, che consigliamo di attivare a tutti coloro che possiedono un iPhone, per capire quali e quante cose fanno le applicazioni nello smartphone, anche quando non vengono usate. La funzione va attivata volontariamente e dopo qualche giorno da un quadro molto esaustivo e completo di tutte le comunicazioni, trasmissione di dati acquisizione di informazioni che le app hanno fatto da quando sono state installate.

Cliccare su impostazioni → Scorrere fino a privacy e sicurezza → Selezionare “Resoconto sulla privacy delle app“

L’altro strumento estremamente utile è quello che cancella tutte le autorizzazioni concesse con un solo clic: tornando nella sezione privacy e sicurezza delle impostazioni, è facile trovare controllo sicurezza: all’interno di questa pagina c’è un bottone chiamato uscita rapida, grazie a cui tutte le autorizzazioni verranno immediatamente revocate.

A quel punto, aprendo le singole app verranno chiesti nuovamente i permessi necessari al loro funzionamento.

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La privacy su iPhone riguarda tutti gli utenti

La privacy su iPhone, ma più in generale quella su qualunque tipo di smartphone, rappresenta un tema sensibile, a cui bisogna assolutamente fare attenzione: molte delle informazioni raccolte potrebbero essere un giorno usate contro di noi, per qualunque ragione, anche quelle che oggi non riusciamo ad immaginare.

Come si diceva una volta, nel dubbio meglio essere prudenti, anche con i propri comportamenti digitali.

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