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IPhone sequestrati: che sta succedendo

Sembra non avere fine la disputa tra il Governo Brasiliano e Apple per la rimozione del caricatore dalla confezione dei melafonini: sequestrati i telefoni in vendita, che succede ora

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Nuovi problemi per Apple e per i suoi iPhone a causa del caricatore Lightning. O, meglio, della mancanza del caricatore Lightning che Apple, da iPhone 12 in poi, non inserisce più in confezione. Ancora una volta ad andare contro questa decisione è il Ministero della Giustizia del Brasile, un Paese con un reddito medio non molto alto ma, comunque, un mercato da 214 milioni di teorici consumatori.

La vicenda va avanti da mesi e, già a settembre 2022, il Ministero della Giustizia aveva dato un primo stop alle vendite, poi sospeso, degli iPhone in Brasile. Ora si va anche oltre, con centinaia di iPhone sequestrati nei negozi in alcune città. Ma cosa sta avvenendo, realmente, ad Apple in Brasile?

iPhone senza caricatore: illegali

A settembre il Brasile ha comminato ad Apple una multa da 12 milioni di real, circa 2,3 milioni di euro, e contestualmente le ha vietato di vendere iPhone senza il caricatore incluso nella confezione.

Ancor prima, ad aprile 2022, il giudice Vanderlei Caires Pinheiro aveva imposto ad Apple di risarcire i suoi clienti perché la rimozione del caricabatterie è una violazione del Codice del Consumo del Brasile.

Apple ha contestato la sentenza e ha fatto appello, ma nel frattempo è intervenuto il Governo bloccando le vendite di ulteriori iPhone. Apple ha fatto appello anche a questa decisione, ottenendone la sospensione.

Ora il terzo episodio: gli iPhone sequestrati dai negozi, al fine di impedirne la vendita. Anche in questo caso Apple ha fatto appello, ottenendo lo sblocco temporaneo delle vendite. E’ chiaro, però, che questa situazione non può andare avanti così a lungo.

Questione tecnica, o politica?

Va anche precisato che una buona parte della disputa tra il Brasile e Apple non ha solo a che fare con i diritti dei consumatori e le scelte tecniche di Apple, ad esempio quella di non adottare il caricatore USB o non inserire un caricatore in confezione.

C’è anche una questione politica di sottofondo, visto che Apple non è affatto l’unica a non vendere più i telefoni con il caricabatterie, ma è l’unica ad essere nel mirino del Governo Brasiliano.

Diego Câmara Alves, uno dei giudici dai quali è passata la vicenda, ha detto chiaramente che il comportamento del Ministero della Giustizia brasiliano è un palese abuso di potere.

Apple è una azienda americana e, negli ultimi anni, i rapporti tra il Brasile e gli Stati Uniti si sono deteriorati. Samsung, altra azienda che non inserisce più i caricatori in confezione, è sudcoreana e, almeno fino ad oggi, non sembra essere oggetto delle attenzioni brasiliane.

La situazione per Apple potrebbe cambiare nel giro di pochi mesi, visto che il primo gennaio 2023 l’attuale presidente del Brasile Jair Bolsonaro cederà il potere a Lula da Silva, che ha vinto le ultime elezioni.

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