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La VPN gratis di Google offrirà una funzione importantissima per la privacy

Novità in arrivo per la VPN di Google: gli utenti potranno utilizzare gli indirizzi IP di una regione più ampia in modo da avere un ulteriore livello di privacy

privacy smartphone Fonte foto: Shutterstock

Da qualche settimana anche gli utenti italiani possono utilizzare la VPN offerta gratuitamente da Google per tutti gli abbonati al servizio Google One e per i possessori di smartphone Google Pixel. Si tratta di uno strumento piuttosto efficace, orientato alla privacy e alla sicurezza durante la navigazione sul web.

Tuttavia questa soluzione ha una grossa pecca, rispetto ad altre VPN commerciali: non permette all’utente di geolocalizzare la propria posizione in un altro paese. Naturalmente si tratta di una limitazione voluta dall’azienda stessa al fine di impedire alle persone di aggirare i vari blocchi regionali per accedere ai servizi web, come le piattaforme di streaming, ad esempio.

Con l’ultimo aggiornamento, però, arrivano delle novità al riguardo con Big G che sta dando agli utenti la possibilità di utilizzare indirizzi IP di una regione più ampia .

VPN Google One: cosa cambia

La VPN gratis di Google One ha molti limiti rispetto agli altri servizi a pagamento offerti dalla concorrenza. Tuttavia il sito 9to5Google ha trovato un’indicazione nel codice della nuova app di Google One per dispositivi Android, relativa alla possibilità di utilizzare gli indirizzi IP di una regione più ampia (nel codice questa opzione è indicata come “broader IP address region“).

Questo ovviamente non consente ancora di scegliere un server specifico in un altro paese e, di conseguenza, di aggirare i blocchi di cui sopra. La nuova funzione, quindi, è studiata esclusivamente per garantire un ulteriore livello di privacy cosicché in caso di eventuale tentativo di tracciamento da parte di un sito Web, sia possibile rintracciare solo il Paese di provenienza degli utenti e non la regione locale.

Per fare un esempio pratico: un utente che si collega da Roma e ha la VPN di Google attiva sarà visto come un generico utente italiano, non del Lazio e men che meno della città di Roma. Ciò vuol dire che non potrà far credere a Netflix che si sta collegando dal Brasile, ma sarà comunque meno tracciabile di quanto non lo sarebbe senza la VPN.

Tuttavia Google avverte che utilizzando queste nuove impostazioni (facoltative) ci potrebbero essere ripercussioni sulla precisione della geolocalizzazione nelle applicazioni o nei siti web visitati: basti pensare a Google Maps, che per creare un itinerario non potrà accedere alla nostra posizione esatta e impostarla come punto di partenza.

I vantaggi della VPN di Google

Oltre ai limiti appena discussi, la VPN di Google garantisce molte altre caratteristiche interessanti che altri fornitori di servizi ancora non hanno.

Ad esempio, Big G offre ai suoi utenti protocolli di sicurezza molto più elevati, utilizzando un canale criptato apposito dove vengono trasmessi solo i dati per autenticare e identificare la persona che naviga sul web. In questo senso se qualcuno riuscisse a intrufolarsi nella trasmissione, difficilmente potrebbe penetrare sia nel canale che trasporta le informazioni sull’utente sia in quello dove passano gli altri dati di navigazione, ottenendo in questo modo solo informazioni parziali.

Inoltre la VPN di Google non impone ai suoi iscritti alcun limite di traffico e non arriva mai a limitare la velocità di navigazione degli utenti che la utilizzano (anche se c’è un rallentamento fisiologico, come per tutte le VPN).

Oltretutto si tratta anche di un servizio piuttosto economico che con l’abbonamento base a Google One, disponibile a 1,99 euro al mese, consente di ottenere 100 GB di spazio di archiviazione e ovviamente la VPN gratuita.