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Il Lago di Garda ha superato la soglia di riempimento massima: quali sono ora i rischi

Il lago di Garda ha superato di molto la soglia di riempimento a causa delle forti precipitazioni. Si rischiano ingenti danni

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Lago di Garda Fonte foto: 123RF

Allarme sul lago di Garda, che ha ufficialmente superato la propria capacità di riempimento. Una condizione che non si verificava da svariati anni. Tutto ciò costringe le autorità a dei controlli serrati e interventi immediati, come l’aumento del deflusso, ma potrebbe non bastare a evitare problematiche di vario genere.

Lago di Garda, capacità superata

L’allarme risuona presso il lago di Garda, che fa registrare una statistica decisamente insolita, stando alle analisi degli ultimi anni. Il Benaco ha infatti superato la propria capacità di riempimento.

Giorni fa si è scelto di aprire ulteriormente gli scarichi, in via emergenziale, al fine di consentire il deflusso di parte delle acque del Mincio. Un intervento che potrebbe però non bastare, con l’allerta che resta massima nell’area.

In questa fase si parla di monitoraggio speciale, che si attiva ogni volta che il lago di Garda raggiunge i +135 cm a Peschiera del Garda. Nei giorni scorsi le acque hanno toccato i +138,3 cm, con il bacino pieno al 102,1%. Una soglia che ha lasciato gli esperti sbalorditi, considerando come da molti anni non si era costretti a fronteggiare una situazione di questo tipo.

L’altra faccia del cambiamento climatico

L’Aipo, ovvero l’Agenzia interregionale per il fiume Po, ha ricevuto in tempi rapidi una richiesta dalla Comunità del Garda. Ciò al fine di garantire un aumento dello scarico. Una misura obbligatoria, di fatto, tenendo conto anche delle previsioni metereologiche, che continuano ad annunciare pioggia sul territorio nel corso delle prossime settimane.

Richiesta ovviamente approvata, con i tecnici che hanno avviato l’innalzamento dello sbarramento di Salionze. Si è dunque passati da 100 a 140 metri cubi al secondo. La seconda apertura resa necessaria in poco tempo, dopo quella che aveva portato da 50 a 100 metri cubi al secondo.

A fronte di un ottimo intervento in tempi estremamente rapidi, perché si teme che tutto ciò potrebbe non bastare? Il deflusso non riuscirebbe a tenere il passo dell’aumento dei livelli, che è ancora in corso.

L’Agenzia dovrà dunque valutare la possibilità di una fuoriuscita a 180 metri cubi al secondo o più. Il timore è reale, considerando come tutte le infrastrutture della riviera sono oggettivamente a rischio ogni volta che il Garda supera i 135 cm. Si teme il peggio ed esiste anche un timore legato al vento. Se questo dovesse aumentare, causerebbe lagheggiate, generando enormi danni.

Tutto ciò ha quasi dell’assurdo ed è indice di come siano concrete le conseguenze dei cambiamenti climatici. Nello stesso periodo del 2023, infatti, la situazione era esattamente opposta. Il lago di Garda registrava infatti un record negativo. Una soglia di soli 45 cm, ovvero quasi un metro in meno rispetto allo stato attuale. Per comprendere la portata di tutto ciò, basti pensare che un centimetro di lago equivale a 3,7 milioni di metri cubi d’acqua. Il fatto che ora la situazione sia opposta rappresenta una notizia positiva, per assurdo, per i negazionisti. Si tratta però soltanto dell’altra faccia della stessa medaglia. Il dramma delle precipitazioni non si è risolto da sé, anzi. Continuano a essere molto rare e quando avvengono sono devastanti, con tipico carattere tropicale.

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