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I materiali più insoliti per realizzare vestiti: dai funghi alle banane

L'ambiente viene prima di tutto e per rispettarlo il settore dell'abbigliamento sfrutta da tempo materie prime insolite per dar vita a vestiti di grande qualità

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Materiali insoliti per realizzare i vestiti Fonte foto: 123RF

L’abito non fa il monaco e da qualche tempo neanche il tessuto. Il settore dell’abbigliamento è evoluto in maniera impressionante negli ultimi anni, soprattutto per quel che riguarda le materie prime da utilizzare. Le fibre tessili non hanno più il predominio come un tempo, ormai ci si affida a materiali insoliti e 100% naturali.

L’ultimo esempio in ordine temporale è quello dei funghi. Non è affatto un errore, porcini e champignon sono perfetti per ricavare una pelle particolare da utilizzare per capi che assomigliano in tutto e per tutto a quelli “tradizionali”. L’alternativa vegana è emersa prepotentemente in uno studio pubblicato da una società specializzata proprio in biomateriali.

La compagnia ha sede in California e si chiama MycoWorks. La pelle dei funghi si ricava dal micelio, vale a dire l’apparato vegetativo di questi organismi. L’obiettivo è quello di lavorarlo con grande attenzione per ottenere un risultato finale che dia l’impressione dell’apprezzata pelle di vitello. Matt Scullin, amministratore delegato di MycoWorks, è convinto che questo materiale così bizzarro possa rivoluzionare l’industria della moda, mettendo in primo piano la sostenibilità. Oltre all’aspetto del tessuto, anche la sensazione tattile è simile a quella a cui siamo tutti abituati. La società americana crede tantissimo nell’affare, anche se non si tratta dell’unica materia prima singolare e alternativa di questo tipo.

L’ortica che non pizzica

Pensare all’ortica come componente principale dei vestiti fa subito storcere il naso. La pianta è associata tradizionalmente a un intenso pizzicore, proprio quello di cui non c’è bisogno in un capo comodo e confortevole. In realtà, non è utile soltanto per i risotti, ma anche per dar vita a un tessuto non meno lucente della seta. Questa fibra naturale comincia a essere sempre più valorizzata dal settore, tenendo conto del fatto che per la sua crescita non servono nemmeno elementi nocivi come i pesticidi e non ha bisogno di fertilizzanti. Più naturale di così, è impossibile da trovare!

Banane per vestiti super resistenti

C’è poi l’unico frutto dell’amor: la banana è azzeccata come non mai per frullati gustosi e da qualche tempo gli scarti delle sue colture permettono di ricavare vestiti che non hanno nulla da invidiare a quelli classici. Dal fusto del banano, infatti, si può ottenere la fibra che garantisce tessuti di qualità eccezionale, caratterizzati da una resistenza incredibile e soprattutto una buonissima qualità. Tra l’altro, la fibra più esterna è perfetta per tovaglie che potrebbero essere finalmente apprezzate dagli esperti più inflessibili delle apparecchiature. Questi prodotti naturali sono in buona compagnia, gli esempi sono tanti e se ne può citare un altro emblematico.

I vantaggi delle alghe

Non è una stravaganza, ma una scelta ponderata e dai vantaggi innegabili: le alghe fanno bella mostra di loro nei ristoranti asiatici, eppure diverse aziende le stanno usando con successo da qualche anno per calzini e abbigliamento intimo. La fibra, infatti, è molto più resistente rispetto ad altre che vengono decantate di continuo, di conseguenza i lavaggi in lavatrice non sono un problema. Se ne trovano in grande quantità (un dettaglio che non guasta mai) e l’assenza di pesticidi è l’elemento che rende l’alternativa ancora più sostenibile. I vestiti del futuro non saranno soltanto smart e sviluppati da algoritmi, ma faranno respirare l’ambiente.

Simone Ricci

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