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SCIENZA

C’è una misteriosa materia oscura nel cielo che sta ossessionando gli scienziati

Il telescopio Hubble ha scelto Halloween per pubblicare la foto di un ammasso di galassie che riaccende i riflettori sulla materia oscura

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Il mistero della materia oscura Fonte foto: NASA-ESA

Il telescopio spaziale Hubble ha scelto la giornata dedicata ad Halloween per mostrare una delle immagini più dettagliate di sempre di Abell 611. Questo nome così particolare si riferisce a un ammasso di galassie che si trova a oltre 3 miliardi di anni luce dal nostro pianeta. La sua conoscenza è fondamentale soprattutto per saperne di più sulla materia oscura.

Questa struttura tanto insolita si trova nei pressi della costellazione della Lince e fa parte di un gruppo di altri ammassi galattici osservati con cura dallo stesso Hubble nell’ambito del programma CLASH (Cluster Lensing And Supernova survey with Hubble). Che cosa è stato possibile notare con le foto nuove di zecca?

La distribuzione della materia oscura

Nella sua rete intricata di galassie, Abell 611 ha mostrato una serie infinita di colori, dall’arancione al bianco. Ognuna di queste tonalità appare come un grande ovale sfocato, anche se è stato possibile ammirare i bracci a spirale nell’ultimo scatto di Hubble. Ci sono poi degli archi piuttosto lunghi e curvi, distorti e ampliati dalla gravità. Il fenomeno in questione è noto come “lensing gravitazionale” (detta anche “lente”). Non è altro che una distribuzione omogenea di materia oscura, capace di curvare appunto la traiettoria della luce come se si trattasse di una lente ottica. Questi lensing sono stati previsti, tra l’altro, dalla celebre teoria della relatività di Albert Einstein.

Nonostante il fascino delle spiegazioni scientifiche, l’ammasso di galassie di cui si sta parlando continua a rimanere un grande mistero per gli astronomi di tutto il mondo. Il problema principale è rappresentato dal fatto che non sembra ci sia abbastanza massa nella rete di galassie, il dettaglio che farebbe la differenza evitando la disintegrazione. La teoria che va per la maggiore è quella secondo cui l’Universo contiene grandissime quantità di materia oscura che non sarebbe capace di interagire con la luce. Questa mancata interazione si riferisce sia al riflesso che all’assorbimento dello spettro elettromagnetico.

Come è diffusa la materia oscura nell’Universo

Ma da cosa è caratterizzata essenzialmente la materia oscura? Le ricostruzioni più accreditate sono due. La prima è quella di una particella diffusa in grandi quantità in tutto l’Universo e che, per motivi ancora da accertare, non interagisce con la luce come fanno le altre particelle. La seconda, invece, è quella delle WIMPS (Weakly Interacting Massive Particles), particelle subatomiche massive che non hanno alcuna interazione con i fotoni di luce. I ricercatori non si sono però fermati e vogliono sapere a tutti i costi altri dettagli su Abell 611. La materia oscura è di difficile individuazione, però con alcuni strumenti all’avanguardia è possibile quantificarla.

Gli ammassi di galassie come quello osservato più a fondo dal telescopio Hubble aiutano a capire quanta materia servirebbe per rendere gli stessi sistemi più stabili. Per il momento gli astronomi si sono sbilanciati con un dato davvero sorprendente: ben l’85% della materia presente nell’intero Universo sarebbe materia oscura. Grazie ad Abell 611 e ad altre reti stellari simili si otterranno probabilmente nuove informazioni, ma gli scienziati sono consapevoli del fatto che non sarà una scoperta rapida. Come avviene puntualmente in ambito spaziale, sarà necessario pazientare ancora un po’.

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