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SCIENZA

Potremmo aver scoperto cos'è davvero il mostro di Loch Ness

E se Nessie non fosse una belva marina, ma un comune animale, solo più grosso del solito? La nuova teoria potrebbe risolvere il mistero del mostro di Loch Ness, ma non piace ai più

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Bando alla fantasia, annulliamo ogni tipo di enigma e di spaventoso mistero: potremmo aver scoperto cos’è il mostro di Loch Ness, ma la verità è che questa teoria non si accetta facilmente e non piace granché ai più. Sarà perché ormai da secoli Nessie è diventato parte dell’immaginario collettivo e associarlo a qualcosa di comune è un po’ come dire addio a un sogno, ma di fatto sappiamo che ogni arcano nasce anche per essere interpretato.

Andando al nocciolo della questione, un team di scienziati si è impegnato a cercare, appunto, di capire cosa sia davvero Nessie. E a quanto pare, secondo i loro studi e le loro supposizioni, non si tratterebbe altro che di una grossa anguilla, decisamente fuori misura ma che comunque non ha nulla a che fare con la belva bizzarra che per anni tutti hanno quasi associato a un dinosauro.

Criptozoologia e indagini sul mistero

Esiste un campo delle pseudoscienze che prende il nome di criptozoologia. Questa disciplina priva di fondamento ha a lungo permesso agli appassionati del mistero e del surreale di discutere attivamente sull’esistenza di strane creature leggendarie. Tra queste, come ben sappiamo, c’è il mostro di Loch Ness, un gigante misterioso che vivrebbe, strisciando e nuotando, sul fondo del’omonimo lago scozzese.

L’esistenza di Nessie sarebbe confermata da una serie di foto sgranate, che ha fatto sì che i criptozoologi non solo sostenessero la sua esistenza, ma dichiarassero di aver visto in qualche modo il mostro con i loro occhi. Ciò ha portato gli scienziati più razionali a voler condurre delle indagini, un po’ per curiosità personale e un po’, diciamolo pure, per smentire chi afferma con tanta sicurezza che esistano gli animali leggendari.  L’ultimo studio, pubblicato sul web magazine scientifico JMIRx Bio, porta avanti l’ipotesi dell’anguilla.

Anguille europee e dimensioni di un certo rilievo

A capo dello studio troviamo il data analyst Floe Foxon, giovane esperto specializzato nella gestione e nell’analisi dei dati con particolare attenzione al simulation modelling. Foxon ha coinvolto diversi ricercatori e, insieme a loro, ha esaminato i dati su tutti gli avvistamenti di Nessie. Poi ha indagato la fauna del lago e ha in effetti accertato che il numero di anguille catturato nel corso degli anni è stato davvero notevole.

La squadra ha poi catalogato tutte le anguille catturate (sulle quali, a quanto pare, non mancavano annotazioni in quanto la loro pesca è regolamentata) e ha annotato le loro dimensioni corporee medie. Questa fase dello studio ha rivelato che una parte di questi animali acquatici ha dimensioni notevoli, lunghe minimo 1 metro. Per questa ragione, sembra plausibile che i vari avvistamenti di Nessie altro non fossero che l’emersione di una serie di anguille particolarmente grandi.

Mostro leggendario o creatura comune?

Secondo Foxon e il suo team, un’anguilla europea particolarmente grande potrebbe ingannare gli esseri umani e indurli a pensare di aver visto un animale mitologico. Tuttavia, a fronte di questo studio, sono tantissimi invece i criptozoologi che storcono il naso, dicendo che in base alle fotografie l”anguilla” dovrebbe essere lunga da 15 a 20 metri, cosa in realtà impossibile per qualsiasi animale di questa specie.

Le grandi anguille, dunque, potrebbero spiegare alcuni degli avvistamenti, ma non tutti. Dove sta, dunque, la verità? Semplice: nel fatto che bisognerà ancora indagare. E nel fatto che, nel frattempo, possiamo ancora continuare tranquillamente a pensare che Nessie sia qualcosa di più che una creatura comune.

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