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"Un'ombra scura visibile" sulla Luna: di cosa si tratta esattamente?

Mentre il Lunar Reconnaissance Orbiter sorvolava il nostro satellite ha rilevato "un'ombra scura" ben visibile, ma non ci sono dubbi su cosa sia: è proprio il lander indiano atterrato sulla Luna il 23 agosto

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Lo sguardo dell’umanità è da sempre fisso sulla Luna: il nostro satellite è uno dei corpi celesti più facilmente osservabili, più affascinanti e più facilmente raggiungibili da quelli che sono gli attuali strumenti a disposizione degli esseri umani. In più, in questo preciso momento storico, la superficie lunare è una vera e propria osservata speciale, dato che è in via di definizione una missione che permetterà a un gruppo di astronauti di tornare a visitarla, dopo oltre cinquant’anni.

Alla luce di tutto questo non dovrebbe certamente stupire il flusso di informazioni che stiamo ricevendo dalle sonde che gravitano attorno al pallido astro, anche è ovvio che alcune siano più intriganti di altre. Un esempio? Il rilevamento di “un’ombra scura” ben visibile che ha modificato i chiaroscuri del satellite.

L’ombra che cambia il paesaggio lunare

A rilevare e individuare la “strana” ombra scura è stato il Lunar Reconnaissance Orbiter (chiamato anche LROC o LRO). Per chi non lo sapesse, LRO è il modulo orbitante spaziale della NASA che si muove attorno alla Luna, compiendo giri completi di tutta la superficie e alternando le direzioni, con l’obiettivo finale di studiarne la superficie senza mai atterrarvi sopra. LRO è uno degli strumenti che l’agenzia spaziale americana sta usando più attivamente per raccogliere informazioni che saranno decisive per Artemis, la missione spaziale che riporterà l’uomo sul satellite.

Già nelle scorse settimane i suoi scatti avevano fatto il giro del mondo perché avevano immortalato il nuovo cratere provocato dallo schianto della sonda russa Luna-25 e le ultime immagini non sono meno suggestive: vicino al Polo Sud Lunare, infatti, è apparsa una “piccola” macchia più scura, che non compariva nelle precedenti rilevazioni. Enigma? Mistero? Strane creature venute da lontano? Nient’affatto: si tratta “solo” del lander Vikram giunto sull’astro grazie alla missione Chandrayaan-3.

Chandrayaan-3 e l’atterraggio di Vikram

Anche qui occorre fare una parentesi per i meno informati: la missione Chandrayaan-3 è una delle spedizioni lunari più importanti e fortunate di quest’anno. Organizzata e guidata dall’Indian Space Research Organisation, Chandrayaan-3 contava sul lancio dell’omonima sonda composta da un modulo propulsivo, dal lander (il veicolo d’atterraggio che effettua la discesa e la sosta sulla superficie) ribattezzato Vikram e da un rover.

La sonda ha preso il volo il 14 luglio 2023 e ha intrapreso un viaggio non facile: 17 giorni dopo il decollo è riuscita a inserirsi nell’orbita lunare alta ed è poi stata abbassata gradualmente e non con poche difficoltà, scongiurando il rischio di schianto solo grazie a manovre letteralmente millimetriche. Il 17 agosto, quando Chandrayaan-3 è stata reputata in una posizione ottimale, gli astronomi e gli astrofisici dell’Indian Space Research Organisation hanno dato il via alla separazione del lander Vikram dal modulo madre e sono riusciti a farlo allunare il 23 agosto.

La missione ha avuto un’ampissima risonanza perché, al momento dell’allunaggio, Vikram è ufficialmente diventato il primo lander della storia a posarsi nei pressi del polo sud della Luna. E ora, come dimostrano le immagini di LRO, fa tranquillamente parte del paesaggio.

Il ruolo di Vikram e la modalità standby

L’ombra sulla Luna, dunque, dimostra che Vikram non si è mai spostato: il lander è perfettamente ancorato al posto d’atterraggio e, almeno dall’esterno, sembra giacere indisturbato. Giacere, sì, perché dopo dieci giorni di monitoraggio il lander è stato messo “a riposo” dato che il Sole è tramontato sulla Luna e l’astro si trova, di conseguenza, al buio.

Vikram è dunque in standby in attesa del 22 settembre, quando il sole sorgerà nuovamente e le sue batterie a energia solare potranno ricaricarsi. Frattanto, l’agenzia spaziale indiana sta studiando i dati che Vikram ha raccolto durante i suoi giorni di attività e li sta condividendo con tutta la comunità scientifica.