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SCIENZA

Paura del buio: nuovi studi rivelano la causa

Alcuni ricercatori stanno indagando quali sono gli effetti della luce sull’elaborazione delle emozioni e sul cervello. La luminosità, infatti, gioca un ruolo importante nella fisiologia umana.

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Paura del buio: nuovi studi rivelano la causa Fonte foto: 123rf

Tra una strada buia e un vicolo illuminato, quasi tutti preferirebbero prendere il percorso più luminoso. Questo perché la luce gioca un ruolo importante nella fisiologia umana. Numerosi studi hanno individuato che può avere effetti sul centro di elaborazione della paura e delle emozioni del cervello, nell’area chiamata amigdala. In particolare, i ricercatori della Monash University e dell’Australian Catholis University hanno ideato un esperimento utilizzando la risonanza magnetica funzionale per studiare come la luce influenzi l’attività dell’amigdala.

La paura del buio collegata al funzionamento dell’amigdala

La ricerca è stata pubblicata su Plos One e i ricercatori hanno scoperto che una moderata quantità di luce tende a sopprimere l’attività dell’amigdala più di una luce fioca. Questo potrebbe spiegare perché l’oscurità ci causi paura. Questo potrebbe spiegare perché l’oscurità potrebbe causarci paura. Lo studio ha coinvolto 24 partecipanti che sono stati sottoposti a risonanza magnetica fMRI mentre erano esposti a luce moderata (100 lux) o a luce fioca (10 lux). La risonanza ha consentito ai ricercatori di vedere le aree cerebrali che si sono attivate in tempo reale e di osservare i cambiamenti nel flusso sanguigno nel cervello.

Gli studiosi hanno scoperto che quando i partecipanti erano esposti a luce moderata, la loro attività dell’amigdala era inferiore rispetto a quando erano esposti a luce fioca. Inoltre, l’amigdala è anche collegata a una regione del cervello chiamata corteccia prefrontale ventromediale (vmPFC) che è coinvolta nell’elaborazione del rischio, delle risposte emotive e della paura. Questa regione del cervello svolge un ruolo importante nella regolazione dell’attività dell’amigdala in particolare per quanto riguarda la soppressione delle risposte emotive.

Gli autori dello studio hanno scoperto che non solo la luce sopprime direttamente l’attività dell’amigdala, ma sembra anche aumentare la connettività tra l’amigdala e la corteccia prefrontale ventromediale, il che spiegherebbe perché la luce abbia effetti positivi sulla regolazione delle emozioni. “La luce è uno strumento terapeutico efficace per i problemi dell’umore. Abbiamo dimostrato che la luce da debole a moderata sopprime l’attivazione dell’amigdala – hanno scritto i ricercatori – e migliora la connettività dell’amigdala-vmPFC. Questi effetti possono contribuire direttamente a migliorare l’umore attraverso una migliore elaborazione emotiva e una riduzione delle emozioni legate alla paura”.

Per chiarire l’esatto meccanismo, attraverso il quale la luce sopprime l’attività dell’amigdala e aumenta la connettività alla corteccia prefrontale ventromediale, sono necessari ulteriori ricerche, ma lo studio sembra dimostrare abbastanza chiaramente perché gli esseri umani hanno più paura al buio che alla luce. Restando in tema di oscurità, ricercatori australiani ed europei hanno invece sviluppato una pellicola sottilissima che potrebbe permettere di vedere al buio.

Stefania Bernardini

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