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SCIENZA

Ecco perché l'acqua del mare di Napoli è diventata verde

Il mare di Napoli è diventato improvvisamente verde negli ultimi giorni e la responsabilità è stata individuata in alcune microalghe

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Il mare di Napoli è verde Fonte foto: 123RF

Di solito viene associato alla speranza, ma nel caso del mare di Napoli il colore verde non poteva non destare una certa preoccupazione negli ultimi giorni. Proprio così, il litorale partenopeo ha assunto questa strana tonalità che non poteva non essere notata da residenti e turisti, visto che l’area è piuttosto ampia.

A dire il vero, il colore è a metà strada tra il verde acido e il marrone, senza dimenticare i liquami che sono stati individuati in alcuni punti. A spiegare cosa è successo ci ha pensato l’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania), nonostante ci siano state delle più che convincenti ricostruzioni prima di quella ufficiale.

La zona interessata del mare di Napoli

Il mare di Napoli è diventato verde a causa delle alghe che, combinate alle temperature elevate di questo periodo, hanno avuto un ruolo determinante. È stata invece esclusa subito l’ipotesi secondo cui il sistema fognario non abbia funzionato a dovere. Il tratto marino interessato dall’insolito fenomeno è quello che parte dal Molo Beverello, più precisamente da Via Ammiraglio Ferdinando Acton, e che arriva a Mergellina. In realtà, già qualche giorno fa un esperto aveva illustrato una teoria interessante in merito all’inquinamento del mare partenopeo. C’è stata dunque una spiegazione scientifica ancora prima che l’ARPAC si pronunciasse in merito.

Il biologo marino Maurizio Simeone si è detto subito convinto del fatto che il mare di Napoli sia nelle attuali condizioni per colpa del cosiddetto “bloom fitoplacntonico”. Il nome è piuttosto complicato, ma si tratta essenzialmente di una vera e propria esplosione di alghe di piccole dimensioni e di fitoplancton, l’insieme degli organismi autotrofi fotosintetizzanti presenti nel plancton. In pratica, diversi nutrienti come azoto e fosforo sono affluiti in queste acque e l’esplosione è stata inevitabile. In base a quanto sottolineato da Simeone, le sostanze si comportano come un concime per le alghe che cominciano a fiorire e a far apparire delle chiazze verdi appunto.

Gli approfondimenti sul mare di Napoli

Ci sono comunque altri fattori che hanno contribuito a rendere verde il mare di Napoli. Ad esempio, non può non essere citata l’assenza di venti che ha portato le acque a ristagnare, rendendo il tutto ancor più evidente. Le colorazioni marroni sono proprio la conseguenza di questo mix di fattori, dunque l’inquinamento e i liquami non c’entrano nulla. In pratica, si ha a che fare con la famigerata mucillagine che spesso rovina i mari d’estate. In contemporanea sono stati svolti degli approfondimenti a tutto tondo, a partire dai depuratori della città campana.

Si è provveduto a effettuare delle verifiche sulle strutture che sorgono a Cuma e a Ponticelli, proprio per escludere qualsiasi responsabilità del sistema fognario locale. Poi l’ARPAC si è finalmente pronunciata. La strana colorazione è stata provocata proprio dalla massiccia fioritura di microalghe, con il caldo che ha avuto un ruolo determinante: lo strato superiore dell’acqua esaminata, infatti, aveva una temperatura compresa tra i 28,5 e i 29,5 gradi. Come se non bastasse, il campione si è rivelato torbido e con una concentrazione di clorofilla tra i 2 e i 3,5 microgrammi per litro. Il mistero è stato dunque risolto con dovizia di particolari.

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