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Perché su Facebook vedi il messaggio dell'AGCM

Dopo quasi quattro anni Facebook è costretta a pubblicare un messaggio dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: di che si tratta.

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facebook Fonte foto: radub85 - stock.adobe.com

Su tutti i profili Facebook italiani, da metà mattinata, è apparso un messaggio: “Comunicazione importante. Il 29 novembre 2018, l’AGCM ha sanzionato Facebook per una pratica commerciale scorretta“. A questo messaggio segue un link, che porta a un comunicato. Di che si tratta?

Si tratta, come si può capire facilmente dalla data mostrata nel messaggio, di una vicenda nata moltissimo tempo fa e che solo adesso, dopo due pronunciamenti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e due maxi multe a carico di Facebook, è arrivata a conclusione: il Social si arrende all’Autorità italiana e ammette di aver usato pratiche commerciali scorrette negli anni scorsi. Per la precisione quando ancora scriveva, nella pagina di iscrizione al social, “È gratis e lo sarà sempre“. Ma che vuol dire tutto ciò? Facebook non è più gratis?

Perché Facebook ha pubblicato questo messaggio

A novembre 2018 l’AGCM italiana ha emanato un provvedimento a contro Facebook Inc. e Facebook Ireland Ltd, cioè contro le due società a cui fa capo il social network in Italia. Il provvedimento derivava dal fatto che le due società “non hanno informato adeguatamente e immediatamente i consumatori, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti. In tal modo hanno indotto i consumatori a registrarsi sulla Piattaforma Facebook, enfatizzando anche la gratuità del servizio“.

Affermando che Facebook è gratis e che lo sarà sempre, in pratica, la società di Mark Zuckerberg avrebbe fatto pubblicità ingannevole: Facebook non è gratis al 100%, perché l’utente quando lo usa regala i suoi dati a Facebook, che li usa per scopi commerciali e ci guadagna.

Nel 2018, per questo, l’Autorità comminò una multa da 10 milioni di euro a Facebook e le intimò di rimuovere ogni riferimento alla gratuità del servizio e di pubblicare la nota in cui spiegava perché era stata costretta a farlo.

Facebook obbedì, ma solo in parte: la nota di spiegazioni non fu pubblicata, ma la multa venne pagata e “È gratis e lo sarà sempre” sparì.

All’AGCM non bastò, tanto che a febbraio 2021 è arrivato un secondo pronunciamento e una seconda multa, questa volta da 7 milioni di europer non aver attuato quanto prescritto nel provvedimento emesso nei loro confronti nel novembre 2018“.

Alla seconda ammonizione e alla seconda multa, però, Facebook si è arresa e ha finalmente pubblicato (seppur due mesi dopo) la tanto attesa nota in cui comunica a tutti di essere stata multata per pratiche commerciali scorrette.

Cosa cambia per gli utenti

Nella pratica, dopo tutti questi anni di contenzioso, per gli utenti non cambia nulla: dopo aver letto il messaggio nel banner che oggi vedono su Facebook possono continuare a usare la piattaforma esattamente come prima.

In questo lungo periodo di tempo, però, la conoscenza e la coscienza degli utenti di Facebook (e non solo) su come vengono usati i propri dati è abbastanza cresciuta. Lo confermano le recenti, asprissime, polemiche derivanti dal cambio unilaterale della privacy policy di WhatsApp.

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