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SCIENZA

Ha più di 3mila anni ed è perfettamente conservato: la scoperta

In Siberia alcuni pastori di renne si sono imbattuti nei resti perfettamente conservati di un orso bruno vissuto ben 3500 anni fa

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Un testimone “a sorpresa” di un’epoca lontanissima rispetto a quella che stiamo vivendo : può essere definito in questo modo l’orso bruno che è stato ritrovato nella parte orientale della Siberia e che era in condizioni più che discrete nonostante la sua scomparsa sia avvenuta diversi millenni prima dei giorni nostri. Non è un miracolo, visto che la natura ci ha messo la zampino.

L’animale in questione è vissuto ben 3500 anni fa e grazie al permafrost si è conservato in maniera quasi perfetta. Si tratta del terreno tipico di alcune regioni dell’Europa del Nord, ma anche della stessa Siberia e dell’America settentrionale, in cui il suolo è costantemente ghiacciato. Come ci si è imbattuti in questo esemplare sorprendente?

Dove è stato individuato l’antico orso bruno

Un gruppo di ricercatori che fanno capo al Museo dei Mammut e all’Università Federale del Nord-Est a Yakutsk (per l’appunto in Siberia) è intervenuto sul posto dopo che alcuni pastori di renne avevano notato qualcosa di strano. Si trattava proprio dell’orso bruno congelato, un lontanissimo parente di quelli che siamo abituati a vedere oggi. Il ritrovamento ha destato subito grande sensazione e non poteva essere altrimenti. Secondo gli esperti, infatti, è qualcosa di unico, non capita tutti i giorni di avere davanti agli occhi un animale così antico e soprattutto in condizioni di conservazione ottimali.

Volendo essere ancora più precisi, si sta parlando di una femmina di orso bruno che si trovava nell’Isola Bolshoi Lyakhovsky, a poco meno di 5mila chilometri da Mosca. Il permafrost è una presenza costante da queste parti e ha aiutato i ricercatori ad approfondire meglio la situazione. Tra l’altro, è stato scelto un nome curioso per questo mammifero vissuto 3500 anni fa: si chiama Etherican, in onore del fiume che scorre non lontano dal luogo del ritrovamento, il Bolshoy Etherican. È una zona della Russia in cui le temperature rigide sono la normalità, tanto da rendere la vita quasi impossibile.

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Gli ultimi pasti dell’orso bruno

Nell’isola siberiana, infatti, si raggiungono facilmente i 30 gradi sotto zero. Ecco perché i tessuti molli dell’orso bruno sono rimasti quasi intatti fino ai giorni nostri. La scoperta è stata eccezionale anche perché si sono mantenuti alla perfezione persino gli ultimi pasti di questo animale di oltre tre millenni fa. Nel suo stomaco, infatti, erano ancora presenti piante di vario tipo e parti di uccelli. Per avere un’idea più chiara di quello che avrebbero potuto vedere i nostri antenati, il mammifero superava di poco il metro e cinquanta, mentre il suo peso sfiorava gli 80 chilogrammi. Che cosa succederà a questo punto?

Gli scienziati hanno un’opportunità unica, visto che potranno esaminare a fondo gli organi interni e soprattutto il cervello dell’orso bruno. Non è stato semplice sezionare la dura pelle dell’esemplare, ma questo lavoro certosino ha permesso di realizzare un’approfondita analisi genetica. È emerso, in particolare, come il DNA mitocondriale non sia poi molto diverso da quello degli orsi moderni, anche se bisognerà comprendere in che modo questa femmina abbia raggiunto in passato l’isola siberiana. È un mistero che di sicuro rende ancora più affascinante questa novità scientifica.

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