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Privacy: l'ultima mossa di Facebook e Instagram in Europa

Sollecitata dal Commissario irlandese per la protezione dei dati, Meta consentirà agli utenti di richiedere la cancellazione del tracciamento ma senza garantirne l'attuazione

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Meta e la Privacy Fonte foto: klevo/Shutterstock

Dopo le pesanti multe comminate a Meta dal Commissario irlandese per la protezione dei dati (DPC), che ha stabilito che il trattamento dei dati personali da parte di Facebook e Instagram violava il GDPR e ha deciso una sanzione di 210 milioni di euro per Facebook e di 180 milioni di euro per Instagram, ora Meta si adegua e permette ai cittadini UE di avere più controllo sui propri dati. Ma lo fa in un modo tutt’altro che semplice e intuitivo, motivo per cui ha già ricevuto diverse critiche.

La soluzione di Meta alla Privacy

In un post sul suo blog ufficiale, Meta ha annunciato: “Da mercoledì 5 aprile cambieremo la base giuridica che utilizziamo per elaborare alcuni dati di prima parte in Europa passando da Necessità contrattuale a Interessi legittimi. Il GDPR afferma chiaramente che non esiste una gerarchia tra le basi giuridiche e che nessuna deve essere considerata più valida di un’altra“.

In altre parole Meta proporrà un nuovo contratto ai suoi utenti europei con base giuridica di “Interessi legittimi“, che non prevede consenso esplicito, a condizione che non vada a scapito degli interessi o dei diritti e delle libertà fondamentali dell’utente.

Questa base giuridica però è stata già bocciata diverse volte in Europa e anche dal Garante per la Privacy italiano nel 2022 in merito al medesimo tentativo adottato da TikTok di far passare questa soluzione.

Un modulo per chiedere di non essere tracciati

Tramite un modulo online, sempre da mercoledì 5 aprile, ogni utente potrà dichiarare esplicitamente a Meta la volontà di essere cancellato dal tracciamento dei dati ma questa richiesta sarà esaudita a discrezione di Facebook o Instagram. Cioè non è sicuro che sarà poi effettivamente risolta a favore dell’utente.

Il motivo della opzione deriva dall’attuale interpretazione del GDPR da parte di Meta che sul suo blog spiega “L’idea che Meta non possa più offrire annunci personalizzati in tutta Europa se prima non viene richiesto il consenso di ciascun utente non è corretta. La questione non è stata chiarita a livello normativo e il dibattito tra le autorità di regolamentazione e i responsabili politici su quali siano le basi giuridiche più appropriate in una determinata situazione è in corso da tempo“.

Diritto alla Privacy in Europa

Il reclamo contro Facebook e Instagram è partito dal gruppo per i diritti digitali NOYB (None of Your Business) presieduto dall’attivista Max Schrems, che ha avviato la procedura che ha portato a dichiarare illegale la base giuridica del “contratto” proposto da Facebook e Instagram ai suoi utenti al momento dell’iscrizione.

Schrems ha fatto sapere che è pronto con NOYB a continuare la sua battaglia per il diritto alla Privacy in Europa: “Come qualsiasi altra azienda, Meta deve offrire una chiara opzione sì/no per gli utenti, che devono dire attivamente sì se vogliono rinunciare ai loro diritti fondamentali. Questo sistema di utilizzo del legittimo interesse consente almeno la rinuncia, il che rappresenta un leggero miglioramento“.