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SCIENZA

Più morti entro il 2050: il nuovo studio rivela che l'umanità è in pericolo

Cinque volte più morti entro il 2050: la scienza torna a metterci in guardia sugli effetti nefasti del cambiamento climatico e, nello specifico, del riscaldamento globale

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Il nostro pianeta è in pericolo, anche se facciamo finta di niente o fingiamo di non accorgercene: le temperature decisamente più miti che stiamo vivendo in questi giorni autunnali dovrebbero, per esempio, riportare la nostra attenzione sulla questione riscaldamento globale. E se non è il termostato a farlo, allora ci pensa la scienza, con un nuovo studio che ha rivelato che proprio per via del cambiamento climatico entro il 2050 ci saranno molti, molti più morti.

Riscaldamento globale e combustibili fossili

Lo studio di cui stiamo parlando, pubblicato di recente su The Lancet, è stato portato avanti da un team internazionale di esperti e mette in relazione salute umana e cambiamento climatico. L’idea alla base dei ricercatori che hanno curato esperimenti e indagini, era quella di trovare una risposta alle conseguenze provocate dai danni gravissimi che il pianeta Terra si sta ritrovando ad affrontare e a fronteggiare.

Danni che, come ribadisce lo studio, sono provocati dai combustibili fossili che sono stati usati e continuano a essere usati senza limitazioni né criterio, nonostante ci siano evidenti segnali di quanto la situazione sia disastrosa. La cattiva notizia, purtroppo, è che i ricercatori non hanno trovato alcuna risposta. Al contrario, hanno stimato che da qui al 2050 moriranno cinque volte più persone rispetto ad adesso, a causa del caldo sempre più estremo e delle sue conseguenze.

I pericoli per l’umanità

Gli esperti che hanno curato lo studio (i dottori e ricercatori Marina Romanello, Claudia di Napoli, Carole Green, Harry Kennard, Pete Lampard e Daniel Scamman) si sono basati su una serie di valutazioni annuali condotte da istituzioni di spicco in campo scientifico ed ambientale. Incrociando i dati ottenuti con i propri esperimenti, hanno spiegato che il caldo sempre più torrido e insostenibile sarà solo uno dei tanti pericoli che ci aspettano, oltre che la causa di molti altri.

La siccità, per esempio, diventerà sempre più comune in molte parti del mondo e metterà molte persone in ginocchio, aumentando sensibilmente il rischio di farle morire di fame. Ancora, le zanzare, viste le temperature propizie, si diffonderanno ancor più velocemente divenendo veicolo di patologie sempre più debilitanti, cui i sistemi sanitari faranno fatica a far fronte vista l’innumerevole mole di malati attesa.

Le prospettive per il futuro

Questa serie di tragiche valutazioni sta arrivando durante quello che, fino ad adesso, pare essere l’anno più caldo della storia umana. Proprio la settimana scorsa gli esperti che guidano il monitor climatico europeo hanno dichiarato che il mese scorso è stato l’ottobre più caldo mai registrato. Purtroppo, però si tratta di una tendenza che sembra destinata a una drammatica crescita, nonostante le crescenti richieste di un’azione globale.

Per esempio,  le emissioni di carbonio legate all’energia hanno raggiunto nuovi picchi massimi e sono ancora tanti, troppi i massicci investimenti nei combustibili fossili che riscaldano il pianeta. Secondo lo studio, già l’anno scorso le persone in tutto il mondo sono state esposte a una media di 86 giorni di temperature potenzialmente letali e il numero di persone sopra i 65 anni morte a causa del caldo è aumentato dell’85% dal 1991-2000 al 2013-2022.

Di questo passo, come abbiamo già accennato, si prevede che le morti annuali legate al caldo aumenteranno del 370% entro il 2050. Ciò corrisponde ad un aumento di 4,7 volte. Sembra, sostanzialmente, che il mondo si stia muovendo nella direzione sbagliata. C’è ancora speranza?