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Gli scienziati hanno registrato il più potente brillamento solare degli ultimi anni

Cosa sta succedendo sulla superficie del Sole? Gli scienziati hanno registrato il più potente brillamento mai visto da diversi anni: ecco cosa sappiamo.

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Per concludere l’anno in bellezza, gli scienziati della NASA hanno osservato un fenomeno spettacolare: si tratta di un brillamento solare, ovvero un potente getto di energia rilasciata dalla nostra stella. Non è certo qualcosa di straordinario, è anzi un evento piuttosto comune. Ma ora ci stiamo avvicinando al picco di attività solare ed è per questo che il brillamento si è rivelato essere uno dei più potenti mai registrati da quasi 10 anni. Ecco tutto quello che sappiamo.

Che cos’è un brillamento solare

Il Sole è in continuo fermento, anche se a noi sembra una gigantesca palla di luce immobile nel cielo: tra i fenomeni che più frequentemente si verificano sulla sua superficie ci sono i brillamenti, ovvero violente esplosioni di materia e radiazioni che permettono alla stella di espellere immense quantità di energia. Solitamente questi eventi prendono vita nei pressi delle macchie solari, zone più fredde dove il campo magnetico è molto più intenso rispetto al resto della superficie solare.

Una delle conseguenze dei brillamenti è lo sviluppo di una tempesta solare, un flusso di particelle elettricamente cariche che, se diretto verso la Terra, può provocare diversi inconvenienti. Le tempeste solari sono infatti spesso responsabili dell’interruzione momentanea delle radiocomunicazioni, di malfunzionamenti ai sistemi di navigazione e di danni alle infrastrutture elettriche e idriche. Tuttavia, danno anche vita a fenomeni meravigliosi come le aurore boreali.

Ma torniamo ai brillamenti: in base alla loro intensità, sono classificati in tre categorie. Quelli di classe C sono i meno violenti, si verificano con grandissima frequenza e solitamente hanno un impatto quasi nullo sulla Terra. Ci sono poi i brillamenti di classe M, molto più potenti e spesso causa di blackout radio (soprattutto ai poli). Infine, ecco i brillamenti di classe X: sono davvero intensi, spesso accompagnati da espulsioni di massa coronale e hanno notevoli effetti sul campo geomagnetico del nostro pianeta.

Il brillamento più potente degli ultimi anni

Lo scorso 31 dicembre 2023, il Solar Dynamics Observatory della NASA ha registrato un brillamento di potenza incredibile: è stato classificato come un evento X5.0 (dove il numero che segue la classe indica la forza del flare, su una scala da 0 a 9). Per trovarne uno simile dobbiamo tornare indietro al 2017, quando gli scienziati hanno individuato un brillamento di classe X8.2. Qualche informazione in più è arrivata dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA): “Un flare 5.0 dalla regione NOAA/SWPC 3536 si è verificato il 31 dicembre. Questo brillamento proviene dalla stessa regione che ha prodotto quello di classe x2.8 lo scorso 14 dicembre”.

Sebbene l’evento sia particolarmente speciale per via della sua intensità, non sorprende certo gli scienziati. Soprattutto perché ci stiamo avvicinando ad un appuntamento importante: la nostra stella ha un ciclo di 11 anni, durante il quale raggiunge il picco minimo e quello massimo della sua attività. Nel 2024, dunque, avremo quello che viene definito il “massimo solare”. E probabilmente sarà uno dei più intensi che si sia mai verificato, in considerazione anche del fatto che quello precedente è stato il più leggero. In effetti, gli scienziati si attendono una grande attività nei prossimi mesi. Per noi comuni mortali, tutto ci si può tradurre in qualche possibilità in più per assistere all’aurora boreale, uno degli spettacoli più affascinanti dello spazio.

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