Hanno scoperto un nuovo tipo di esplosione stellare: è più luminosa del Sole
Si pensa che siano sistemi stellari binari costituiti da due oggetti che orbitano l'uno attorno all'altro nell'arco di pochi giorni: sono le millinovae, nuove esplosioni stellari
Il nostro Universo è ricco di eventi straordinari, luminosi, accecanti. Istante dopo istante, negli sconfinati spazi del cosmo si susseguono incontri, scontri, collisioni e sì, anche esplosioni. Ed è proprio di esplosioni che parla una recentissima scoperta: un gruppo di ricercatori ha infatti scoperto la millinova, cento volte più luminosa del Sole ma ancora misteriosa.
La scoperta
Ma partiamo dal principio: un team di scienziati guidato dal professor Przemek Mróz e impegnato attivamente all’Osservatorio astronomico dell’Università di Varsavia stava conducendo degli studi sulla Grande Nube di Magellano e sulla Piccola Nube di Magellano. Lo scopo delle loro ricerche era quello di esaminare i dati raccolti negli ultimi 20 anni dall’Optical Gravitational Lensing Experiment alla ricerca dei cosiddetti eventi di microlente gravitazionale, che potrebbero indicare la presenza di buchi neri rimasti dopo il Big Bang (i cosiddetti buchi neri primordiali).
La ricerca si è rivelata infruttuosa, cosa che stava fortemente scoraggiando la squadra, fino a quando il team non si è imbattuto in un gruppo di stelle che mostrava delle anomalie dal punto di vista delle esplosioni. Più precisamente, le loro eruzioni e le loro emissioni di energia erano simmetriche, quasi a forma di triangolo: una caratteristica unica, mai riscontrata precedentemente. In totale, la squadra di scienziati ne ha contate 28: la loro attenzione si è così spostata su questo gruppo di corpi celesti e la scoraggiamento che serpeggiava in precedenza si è subito trasformato in enorme stupore.
Le stelle e le nuove esplosioni
Come spiega dettagliatamente lo studio pubblicato sul The Astrophysical Journal, dopo un lungo processo di verifica l’unica somiglianza riscontrata dal team dell’Università di Varsavia con un fenomeno cosmico avvenuto in precedenza è quella con un’esplosione rilevata nel 2016 e ribattezzata ASASSN-16oh. Ai tempi, questo evento energetico è stato classificato come anomalo e poi accantonato, non essendo mai stati identificati comportamenti simili.
Le somiglianze, in particolare, hanno a che fare con le emissioni transitorie di raggi X. Sia ASASSN-16oh che le stelle rilevate dal team del professor Mróz emettono raggi X “morbidi”, ovvero che diminuiscono mano a mano che diminuisce anche la luminosità ottica: «Le abbiamo chiamate millinove – ha dichiarato Mróz – perché il loro picco di luminosità è circa mille volte inferiore a quello delle nove classiche».
Le caratteristiche delle millinove
Ma cosa si nasconde dietro le millinove? Quali sono le loro caratteristiche? Intanto, come si legge nello studio, anche se mancano le somiglianze tra le nove classiche e le nove nane, sembra che a esplodere siano comunque delle nane bianche. Per la precisione, dietro a queste inedite esplosioni ci sarebbero dei sistemi stellari binari composti da una nana bianca e da una stella subgigante, ovvero una sorta di stella zombie che ha esaurito l’idrogeno nel suo nucleo e si è espansa.
Le due stelle orbiterebbero l’una attorno all’altra durante periodi molto brevi e la loro vicinanza consentirebbe a materiale ed energia di fluire dalla subgigante alla nana bianca. Ciò che rimane ancora da stabilire è la provenienza (o meglio la sorgente) dei raggi X. Il team del professor Mróz suppone che questi raggi siano prodotti quando il materiale della subgigante cade sulla superficie della nana bianca oppure potrebbero venire da una specifica reazione termonucleare (runaway) che provoca un’esplosione non abbastanza violenta da espellere materiale.
Essendo una nuovissima scoperta, comunque, nulla è certo: verranno effettuati presto ulteriori studi e comparazioni, che porteranno a risposte aggiuntive e stabiliranno quanto queste “nuove” esplosioni possano cambiare ciò che sappiamo sul cosmo.