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Sì, da Marte è arrivata un'altra importante conferma

Il rover cinese Zhurong ha trovato prove della presenza di acqua nel passato di Marte, anche in zone precedentemente ritenute "insospettabili".

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L’esplorazione di Marte continua a dare risultati stupefacenti: gli astronomi stanno scoprendo dati sempre più interessanti sulla sua struttura geomorfologica e sul suo passato, grazie anche alle diverse missioni ancora in corso sul Pianeta Rosso. Il rover cinese Zhurong, il quale attualmente sembra avere problemi di alimentazione, ha fatto un ritrovamento che cambia tutto ciò che credevamo di sapere.

Su Marte c’è acqua, la nuova scoperta

Tracce dell’antica presenza di acqua su Marte non sono certo una novità: di recente, gli astronomi hanno individuato i segni di un ghiacciaio rimasto ben nascosto sotto alcuni depositi di sale, che gli hanno permesso di conservarsi più a lungo di quanto immaginabile. Diversi studi hanno invece analizzato gli indizi dell’esistenza di acqua sotto il polo sud marziano, trovando conferme importanti nel 2022. Ma fino a questo momento non sapevamo che l’acqua potesse essere stata presente in stato liquido anche a latitudini ben più basse.

A trovarne prova è stato il rover cinese Zhurong, che ha scoperto particolari caratteristiche morfologiche su alcune dune di sabbia presso l’area di Utopia Planitia, una vasta pianura situata nell’emisfero settentrionale del Pianeta Rosso. Le tracce avrebbero un’età compresa tra 1,4 milioni e 400mila anni fa: la presenza di acqua su Marte, soprattutto a queste latitudini, sarebbe dunque più recente di quanto previsto. I ricercatori, guidati dal professor Qin Xiaoguang della Chinese Academy of Science, ritengono che qui possa esserci stato un sottile strato di acqua, che ha lasciato segni quali croste, crepe e creste sulle dune. La scoperta è stata condivisa in un articolo pubblicato su Science Advances.

Si tratta di una notizia davvero straordinaria, che ci permetterà di capire qualcosa in più sul clima marziano e sulla sua lenta evoluzione, ma anche di portare avanti le ricerche su possibili forme di vita aliene. “È un risultato importante, perché dimostra che anche il Marte più recente può essere molto interessante, se messo a confronto con quello del passato che sappiamo essere stato più ricco d’acqua” – ha affermato Francesca Altieri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, in un’intervista all’Ansa – “Adesso la domanda è se queste condizioni abbiano permesso lo sviluppo di forme di vita, nel passato o nel presente”.

Zhurong, il rover cinese è in avaria

Il rover cinese Zhurong, protagonista della missione Tianwen-1 (la prima organizzata dall’Agenzia Spaziale Cinese e ad avere successo), è riuscito dunque a portare a casa risultati eccellenti grazie alla scoperta della presenza di acqua nel passato non troppo remoto di Marte. Il veicolo spaziale è stato lanciato nel luglio 2020, ed è atterrato sulla superficie del Pianeta Rosso – e più precisamente presso l’area pianeggiante di Utopia Planitia – circa 10 mesi dopo, dando subito inizio all’esplorazione dei dintorni. Purtroppo, però, qualcosa sta andando storto.

Diversi mesi fa, il rover è andato in “letargo” per affrontare i rigidi mesi invernali marziani, e il suo risveglio era programmato per questo periodo. A quanto pare, a causa di un massiccio accumulo di sabbia e polvere sui suoi pannelli solari, tramite i quali il veicolo si alimenta, non riesce a riaccendersi. Se la luce sempre più forte dell’atmosfera su Marte non riuscirà a penetrare questa cortina polverosa, è possibile che il rover rimanga dormiente per sempre. Ma in appena un anno di esplorazione (molto più dei tre mesi previsti della durata della missione) ha già compiuto qualcosa di sensazionale.