Sicurezza informatica aziendale, necessari maggiori investimenti
In Italia per la cybersecurity non si spende nemmeno un miliardo di euro, una cifra davvero bassa che, secondo alcune stime, crescerà solo del 5%

L’attacco ransomware WannaCry, che la scorsa settimana ha tenuto in scacco i sistemi informatici di istituzioni e imprese a livello mondiale, ha messo in risalto quanto poca è ancora considerata la sicurezza informatica da parte delle aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni.
Molte continuano, infatti, a ignorare il problema. Altre, invece, non dispongono delle conoscenze necessarie per capire i vantaggi e i pericoli apportati dalla digitalizzazione. Il passaggio all’Industria 4.0 impone l’adozione di macchine sempre connesse, che aumentano inevitabilmente i rischi per la sicurezza informatica. Gli hacker utilizzano spesso delle vulnerabilità scovate nei sistemi per assestare i loro colpi. A volte sono gli stessi dipendenti che, inconsapevolmente, diffondono l’infezione alla rete aziendale: un allegato aperto in un’email o l’apertura di un link sospetto può bloccare l’intera filiera produttiva.
I danni di un attacco hacker
Poi c’è una buona parte di imprenditori, soprattutto in Italia, che pensa che investire nella sicurezza informatica implichi l’esborso di cifre molto alte e non sostenibili per l’azienda. Come dimostrano numerose stime, invece, i costi per riparare i danni di un attacco hacker sarebbero nettamente superiori all’investimento iniziale. Per recuperare i dati criptati dai ransomware, molte imprese sono costrette a sottostare ai ricatti dei pirati informatici e pagare il riscatto richiesto. E non c’è nessuna garanzia che gli hacker alla fine restituiscano quanto sottratto.
Ancora pochi investimenti
Le aziende, dunque, sono chiamate a prendere più seriamente la sicurezza informatica. Questo significa alzare il tetto degli investimenti. Come ricorda l’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano, in Italia per la cybersecurity non si spende nemmeno un miliardo di euro. Una cifra davvero bassa che, secondo le stime dell’Osservatorio, crescerà solo del 5%. Una goccia che nel mare instabile in cui si trovano a navigare molte aziende e istituzioni non è sufficiente a ridurre gli attacchi hacker.
Quanti sono in Italia gli imprenditori che hanno messo a bilancio la cybersecurity? Pochi, purtroppo. Così come sono ancora pochi coloro che hanno predisposto un programma per preparare i propri dipendenti a fronteggiare un possibile attacco hacker.
Sperare che attacchi come Wannacry non si ripetano più è una pura fantasia. Da una parte ci sono gli hacker, dall’altra le vittime e in mezzo i dispositivi sempre connessi. E come in una guerra, è necessario combattere, investendo nella sicurezza informatica.