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Smartphone Huawei, con la EMUI 11 arriva una funzionalità particolare

Huawei integrerà sulla EMUI 11 un sistema che permette di creare un ecosistema digitale tra i diversi dispositivi dell'azienda cinese. Ecco come funziona

emui 11 Fonte foto: Framesira / Shutterstock.com

Huawei lancerà la nuova EMUI 11 entro il terzo trimestre 2020, come confermato a inizio luglio dal capo della divisione Consumer Business Software dell’azienda, Wang Chenglu. Insieme all’annuncio, però, sono arrivate pochissime notizie ufficiali sulle nuove funzionalità dell’interfaccia personalizzata per gli smartphone del gigante cinese. Una di esse, però, sembra molto interessante.

Si tratta della cosiddetta “Distributed Technology“, che migliorerà sia le performance delle app di Huawei che la user experience. Si tratta di una mossa tecnologica molto avanzata per Huawei, che sta a significare la volontà dell’azienda di usare Google Android (del quale Huawei come è noto può usare solo la versione open source, senza i Google Mobile Services) esclusivamente come base tecnica sulla quale poi costruire un ecosistema sempre più completo e sempre più chiuso. O, se vogliamo, sempre più “alla Apple“. Huawei la chiama “All-Senario Experience” e consiste in una fortissima integrazione tra app, servizi e dispositivi del produttore cinese.

Huawei Distributed Technology: cosa potrà fare

Una delle cose che è possibile fare tramite la Huawei Distributed Technology è gestire in modo avanzato le videochiamate in HD tra dispositivi di diverso tipo: un utente, ad esempio, potrebbe decidere di rispondere ad una videochiamata in arrivo tramite uno smart speaker, gestendola come chiamata solo audio, oppure potrebbe indirizzarla ad uno smart Tv, ad un dispositivo montato su un’auto connessa o, persino, inviare un feed video in tempo reale da un drone verso i dispositivi di amici e parenti.

Altra cosa che sarà possibile fare con Huawei Distributed Technology: condividere le schermate tra smartphone e computer, per scambiare dati in modo molto veloce tramite un banale drag&drop. In pratica ad essere “distribuito” nella Huawei Distributed Technology è l’accesso alle componenti principali di più dispositivi: inviare audio agli altoparlanti di un dispositivo, immagini e video allo schermo di uno smartphone da un PC, o da uno smartphone allo schermo di un PC e così via.

EMUI 11 su Android 11

Tutto questo, però, Huawei lo dovrà fare senza il supporto ufficiale di Google. EMUI 11 sarà disponibile a partire da Android 11 che, come anche Android 10, a causa del ban di Donald Trump Huawei potrà usare solo in versione open source. Resta nel cassetto, al momento, il sistema operativo proprietario di Huawei: HarmonyOS. Non ci resta che aspettare la prossima Huawei Developer Conference 2020, prevista tra agosto e settembre, per sapere cosa altro potrà fare EMUI 11 basata su Android 11 open source.