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Starlink stupisce tutti: la previsione degli analisti

In pochissimi anni Starlink potrebbe essere già economicamente in attivo secondo la società d'analisi Quilty Space, che spiega anche come è stato possibile

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Elon Musk si conferma l’uomo delle missioni impossibili, anche se parliamo di Starlink. Il gigantesco sciame di satelliti che orbitano sulla nostra testa per fornire la connessione a Internet veloce anche nelle aree più remote del mondo, infatti, potrebbe generare utili già alla fine di quest’anno.

Ne è convinta Quilty Space, una società di analisi dei mercati specializzata nell’industria aerospaziale. Se la sua previsione dovesse rivelarsi corretta, quindi, il servizio Starlink diventerebbe redditizio dopo appena 6 anni dal lancio in orbita dei primi satelliti.

Starlink è già in attivo

Starlink è un servizio di SpaceX, l’azienda aerospaziale del gruppo capitanato da Musk, che è una compagnia privata secondo il diritto americano. Ciò vuol dire che non comunica i suoi numeri e che quelli rivelati da Quilty Space sono frutto di stime.

E queste stime prevedono, per il 2024, un margine operativo lordo di quasi 3,8 miliardi di dollari, a fronte di costi pari a circa 3,1 miliardi. Ciò si traduce in un utile di almeno 600-700 milioni di dollari.

Quilty Space specifica che i numeri presi in considerazione sono solo quelli relativi a Starlink, che è il servizio di connessione satellitare dedicato ai clienti privati e aziendali. Non rientrano nel conto quelli di Starshield, che è la versione militare di Starlink che Musk sta creando per la Difesa statunitense.

Starlink: 2,7 milioni di clienti

Restando dunque ai clienti privati, secondo i calcoli di Quilty Space Starlink ne avrebbe già 2,7 milioni in tutto il mondo. Ma il grosso di loro, circa il 60%, sono statunitensi mentre quasi tutti, il 95%, sono clienti domestici o professionisti con piccoli studi.

In pratica Elon Musk è riuscito ad accalappiare esattamente il cliente tipo dell’Internet Service Provider medio, con un’offerta che è in tutto e per tutto alternativa a quella in fibra ottica.

Seimila satelliti

Musk ha presentato il progetto Starlink nel 2015, quindi appena 9 anni fa, per poi mandare in orbita i primi satelliti di test nel 2018. I primi satelliti effettivamente operativi sono stati lanciati nel 2019 ed erano appena 60.

Da allora ad oggi di satelliti per Starlink ne sono stati lanciati quasi 6.000 e, di essi, circa 5.200 sono attualmente operativi. Nessuna azienda privata, né ente pubblico statale, ha mai messo realizzato un sistema di comunicazione satellitare così imponente.

Secondo l’analisi di Quilty Space la maggior parte dei satelliti lanciati fino ad oggi sono di tipo v1.0 e v1.5, il resto sono i v2.0 Mini. A breve, grazie alla messa in opera del nuovo razzo Starship, potranno essere lanciati anche i satelliti di tipo v3.0.

I primi satelli v1.0 erano piccolissimi ed economici: pesavano 260 chili, gestivano una banda di 17 Gbps e costavano 200 mila dollari l’uno. I satelliti v1.5 pesano 300 chili, hanno una banda di 20 GBps e costano 500 mila dollari l’uno. I satelliti v2.0 Mini pesano 750 chili, hanno una banda fino a 100 Gbps e costano 800 mila dollari l’uno.

Il segreto di Starlink, secondo gli analisti, è stato quello di fare tutto da sé: costruendo in casa i suoi satelliti e i razzi per lanciarli in orbita, infatti, Elon Musk ha ottimizzato al massimo i costi ed è arrivato in un batter d’occhio alla redditività.

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